Le vendite alimentari bio nel mercato interno, considerando tutti i canali, hanno raggiunto nel 2021 la cifra di 4,6 miliardi di euro, registrando un aumento del 5% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dal report dell’Osservatorio Sana 2021 curato da Nomisma su survey dirette, dati Nielsen, AssoBio, Ismea e Agenzia Ice.
I consumi at home, con un valore di oltre 3,8 miliardi di euro, rappresentano la porzione più importante del mercato (+4% rispetto al 2020, anno terminato a luglio). La dinamica dell’away from home risente positivamente delle progressive riaperture di ristorazione e pubblici esercizi, del ritorno alla mobilità e della progressiva diminuzione del ricorso allo smart working dei primi mesi del 2021: questi i principali motivi della crescita del biologico nei canali fuori casa (+10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e una dimensione che ha di poco superato i 700 milioni di euro.
Nel mercato domestico, la distribuzione moderna è il canale di riferimento. Secondo quanto emerge dal report, infatti, nel 2021 le vendite di biologico hanno raggiunto 2,2 miliardi di euro, pesando per il 56% del totale dei consumi at home con una crescita del 2% sul 2020. Al secondo posto la rete dei negozi specializzati che sfiorano il miliardo di euro di vendite e continuano a crescere, mettendo a segno un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. In espansione le vendite anche negli altri canali (come i negozi di vicinato, farmacie, parafarmacie, etc.) che registrano vendite per 723 milioni di euro (+5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Il carrello della spesa green sale al valore record di 10 miliardi per effetto dell’aumento del 7,6% degli acquisti, con gli italiani che scelgono sempre più spesso prodotti che fanno riferimento all’ambiente dal “sostenibile” al “riciclabile”, dal “biologico” al “100% naturale”. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati dell’Osservatorio Immagino relativi al 2020 diffusa in occasione dell’apertura del Sana di Bologna.
Una svolta spinta dall’emergenza Covid con più di un abitante del Belpaese su quattro (27%) che nel tempo della pandemia acquista più prodotti ecofriendly rispetto a prima. Un trend reso possibile dal fatto che l’Italia è diventata il Paese più green d’Europa grazie alla leadership per numero di aziende agricole impegnate nel biologico nella Ue, al primato per specialità ad indicazione geografica riconosciute con 316 Dop/Igp/Stg, 415 vini Doc/Docg e 5.266 prodotti tradizionali regionali censiti e alla più grande rete di mercati contadini di vendita diretta a km zero.
Acquistare prodotti a chilometri zero, ricorda Coldiretti, è un sostegno all’economia e all’occupazione locale, ma anche un segnale di attenzione al proprio territorio e alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, con un impatto anche sulla riduzione dello spreco alimentare perché i cibi in vendita sono più freschi e durano di più e perché non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.