Gli aumenti più significativi dei ricavi 2017 nel mondo del vino, sulla base dei dati di preconsuntivo comunicati dalle aziende a Pambianco Magazine Wine&Food, hanno riguardato le aziende di bollicine metodo charmat, trainate ancora una volta dal Prosecco.
Lo studio ha preso in considerazione le prime dieci aziende di fascia alta e le prime dieci di fascia media, con un focus sulle prime cinque specialiste dello spumante. Quest’ultima categoria evidenzia la crescita più importante, quella della cooperativa trevigiana La Marca, che sale da 101 a 131 milioni di euro. Ottima performance anche della piemontese Fratelli Martini, specialista dell’Asti spumante ma attiva anche nella spumantizzazione di prodotti di altre denominazioni (come il Prosecco, dove opera con il marchio Sant’Orsola), che guida la classifica delle bollicine con 197 milioni di euro in progressione del 15 percento.
Il segno “+” domina i bilanci già chiusi o in via di definizione. Contrariamente al passato, quando a brillare erano soprattutto i player del lusso, le crescite sono distribuite in modo omogeneo tra fascia alta e media e, in alcuni casi, sono le società che fanno grandi numeri a ottenere le performance più interessanti, per esempio Enoitalia (+15%), Contri (+13%) e Botter (+9%). E spesso lo hanno fatto proprio attraverso il comparto degli sparkling wines, che si conferma al vertice per attrattività.
Nella top ten della fascia alta si conferma in vetta Antinori, il cui fatturato è cresciuto da 195 a 202 milioni escluse le attività di hospitality. Il podio vinicolo delle aziende di prestigio è lo stesso del 2016 ed è formato, oltre ad Antinori, da Frescobaldi (106 milioni) e Lunelli (100), tutti in crescita.
Nella fascia media invece comanda la coop emiliana Cantine Riunite & Civ che ha sfiorato i 600 milioni di euro, di cui 385 sono stati generati dalla controllata Gruppo Italiano Vini. A seguire, Zonin 1821 consolida il secondo posto superando per la prima volta i 200 milioni di euro e Fratelli Martini sale sul terzo gradino del podio.