Numeri in crescita e una graduale espansione costellano il percorso del marchio Berlucchi, che ha visto il 2022 chiudersi con 50,45 milioni di euro di fatturato e stima un incremento per l’anno in corso a 52,30 milioni.
Tra i prossimi obiettivi dell’azienda vitivinicola della Franciacorta c’è lo sviluppo strategico della cantina Vigne Olcru, acquisita ad agosto scorso dalla famiglia Brambilla nell’Oltrepò Pavese, a Santa Maria La Versa (Pv). Con questa operazione i titolari di Berlucchi Cristina, Arturo e Paolo Ziliani hanno deciso di ampliare il proprio raggio di azione, andando a rilevare gli otto ettari di vigneti di Vigne Olcru, in prevalenza impiantati a Pinot Nero, con una cantina di vinificazione affacciata sulle colline dell’Oltrepò e spazi adibiti all’ospitalità. “Non abbiamo fretta di fare cambiamenti”, ha raccontato Cristina Ziliani, co-proprietaria e direttrice relazioni esterne della Guido Berlucchi a Pambianco Wine&Food. “Vogliamo prima studiare il territorio e capire al meglio come creare prodotti di qualità. Quest’anno abbiamo seguito la vendemmia non imponendo la nostra visione, ma anzi cercando di comprendere come sia organizzato il lavoro su quel territorio. Porteremo la nostra esperienza, ma ci adatteremo alle sue caratteristiche e alle sue regole”.
La cantina Vigne Olcru si affianca così alle altre aziende della Famiglia Ziliani che include, oltre all’ammiraglia Guido Berlucchi e la boutique winery Antica Fratta in Franciacorta, la tenuta Caccia al Piano nella Bolgheri Doc, che compie 20 anni di vini nella denominazione della Bolgheri Doc
Gdo e Horeca pesano rispettivamente il 60% e il 40% tra i consumi di Berlucchi. “La grande distribuzione, oltre ad essere rilevante per noi soprattutto nel periodo natalizio per tutte le celebrazioni, è un mezzo necessario per ‘educare’ il consumatore”, continua Ziliani. “Infatti, su questo mercato non ci siamo fermati alla sola Cuvée Imperiale o al Max Rose, ma abbiamo portato anche prodotti più ‘difficili’, poiché non molto conosciuti come il dosaggio zero. Crediamo molto nell’avvicinamento al vino inteso come percorso di ‘educazione’, tanto che le guide delle nostre visite hanno fatto tutti corsi da sommelier, che paghiamo a tutti i nostri dipendenti se lo desiderano”.
Il concetto di educazione confina anche nell’Horeca, “canale che vogliamo sviluppare sempre di più”, aggiunge Ziliani. “Il cliente, che sia al ristorante o in un’enoteca può assaggiare diversi tipi di vini con abbinamenti ad hoc scegliendo anche solo un calice e non per forza la bottiglia. In questo modo sommelier ed ‘enotecari’ spiegano le varie differenze tra i prodotti ed educa, appunto, il consumatore”.
L’estero per Berlucchi pesa intorno al 15% dei consumi. “Far conoscere i nostri prodotti fuori dall’Italia è un lavoro molto certosino, poiché è necessario individuare i Paesi dove i consumatori siano già maturi e comprendano il concetto dietro ai nostri prodotti”. I principali Paesi export “per noi sono Svizzera, Germania, Stati Uniti, Giappone e Uk, dove abbiamo appena cominciato una collaborazione con un importatore storico. Siamo entusiasti perchè prima non era mai successo, oggi invece la Franciacorta comincia ad essere conosciuta, anche se rimarrà una nicchia, ma una nicchia di qualità”.
Inoltre, qualche giorno fa si è concluso il più recente progetto della cantina, impegnata nello sviluppo del progetto di arte partecipata Vite Operose, che comprende tre opere d’arte diffuse sul territorio lombardo tra Franciacorta, Bergamo e Brescia. L’ultima scultura luminosa del trittico è stata installata nel giardino del Viridarium del Museo di Santa Giulia, andando a concludere il progetto artistico di Valerio Rocco Orlando, a cura di Caroline Corbetta, commissionato dalla Guido Berlucchi in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Si tratta infatti di tre opere d’arte che nascono dal coinvolgimento della comunità della Franciacorta e delle città di Bergamo e Brescia in una serie di attività laboratoriali, andando a far parte delle collezioni permanenti di Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (Gamec) e Fondazione Brescia Musei.
*Notizia modificata il 28 settembre alle ore 11:44