“Una prova così impegnativa, per tutto il sistema Italia, anche solo qualche settimana fa non potevamo davvero immaginarla”. Archiviato il 2019 con un incremento del 3%, che porta Berlucchi a superare i 43 milioni di euro, Arturo Ziliani parla del presente e dell’eccezionalità di questa crisi, che dopo aver colpito l’horeca in maniera pressoché totale, escluse le enoteche rimaste aperte, ora inizia a pesare anche sulla grande distribuzione organizzata. “È il classico ‘cigno nero’ che sconvolge i mercati, ed è veramente arduo immaginare quando si potrà tornare ad una parvenza di normalità”, afferma il ceo della storica casa di Franciacorta, a cui si deve l’invenzione dello spumante metodo classico in provincia di Brescia.
“Il fatto che l’Italia sia il primo paese europeo andato in crisi, potrebbe preludere ad un ritorno anticipato – sostiene Ziliani – ma lo scenario socioeconomico che si presenterà nel Paese in quel momento, con il turismo e la ristorazione in profonda crisi, sarà determinante per comprendere l’entità dello stop. Inoltre bisognerà capire come evolverà lo scenario mondiale, visto che tutti i Paesi del mondo sono coinvolti in questa emergenza”.
L’anno per Berlucchi non è compromesso, perché tutti gli specialisti del metodo classico hanno naturalmente una quota consistente delle vendite che si lega alle festività di fine anno e alla regalistica natalizia. “Mi auguro che ci siano segnali di ripresa almeno con l’autunno, per confermare il picco delle vendite tipico di ottobre-novembre e per lanciare un 2021 di ‘ritorno al futuro’ – precisa Ziliani – e per ora cerchiamo di procedere, seppur tra enormi difficoltà, dando la priorità alla sicurezza del personale e gestendo le urgenze del lavoro in cantina e in vigna, che è il nostro patrimonio ed il patrimonio di tutti quelli che lavorano con noi, in casa Berlucchi”.
Tornando al 2019, Berlucchi sottolinea il rafforzamento del percepito qualitativo del brand sul mercato italiano, nel settore della ristorazione di qualità, “con particolare apprezzamento sia per la linea dei Franciacorta Berlucchi ’61 che per la nostra punta di diamante, il Berlucchi Palazzo Lana”, afferma Ziliani. E aggiunge: “La Cuvée Imperiale Berlucchi, divenuto un new classic anche per le generazioni più giovani, sta confermando la sua identità di benchmark della Franciacorta. Lo scorso anno abbiamo raggiunto i budget di vendita a novembre e abbiamo tenuto molto bene in rapporto ai nostri competitors sulle fasce di prezzo aggressive e le scontistiche tipiche del periodo natalizio”.
Tra le novità legate al business internazionale, la casa di Erbusco comunica di aver siglato un accordo di distribuzione con Volio Wines negli Stati Uniti. “Ha una clientela di nicchia alta ed un approccio ‘sartoriale’ alla distribuzione, molto nelle nostre corde, e sta dando risultati promettenti”, conclude l’amministratore delegato di Berlucchi. Oltre agli Usa, i mercati più dinamici e di riferimento dell’azienda sono Giappone, Germania, Svizzera e Gran Bretagna.