Berlucchi si appresta a chiudere un altro anno positivo, che nelle previsioni dell’amministratore delegato Arturo Ziliani dovrebbe far segnare un incremento del 7-8% sui 40,3 milioni di ricavi totalizzati nel 2015. L’espansione economica si accompagna alla costante ricerca di nuovi terreni dove investire per mettere a dimora altri vigneti di uve destinate alla spumantizzazione metodo classico.
“L’ultima acquisizione – spiega Ziliani a Pambianco Wine – risale a qualche mese fa. Abbiamo comprato altri tre ettari e mezzo, portando la nostra proprietà in Franciacorta a circa 90 ettari con l’obiettivo di ulteriori ampliamenti, condizioni permettendo. L’altro versante su cui siamo concentrati è Palazzo Lana, dimora storica dove alla fine degli anni ’50 si incontravano Guido Berlucchi e mio padre (Franco Ziliani, inventore della spumantizzazione in provincia di Brescia ‘alla maniera dei francesi’, ndr) e che pertanto rappresenta il simbolo della nascita dell’odierna Franciacorta, con notevoli implicazioni dal punto di vista enoturistico. Vogliamo rendere visitabile tutto il palazzo, dopo l’esito positivo del test condotto nel periodo di Expo 2015, e per farlo abbiamo stanziato un investimento complessivo di circa tre milioni di euro”. L’obiettivo della famiglia Ziliani è la creazione di un museo del metodo classico in Franciacorta, con tanto di wine store. “I lavori – sottolinea l’AD – dovrebbero essere ultimati prima di Vinitaly”.
Dal punto di vista produttivo, Berlucchi sta attuando la conversione al metodo biologico nei terreni di proprietà e in quelli gestiti dai 500 piccoli conferitori con cui l’azienda mantiene rapporti stretti e consolidati, per un parco vigneti complessivo pari a circa il 25% della superficie vitata della Franciacorta. “Abbiamo investito circa 2,6 milioni negli ultimi tre anni per migliorare la qualità dei prodotti, senza mai pensare ad aumentare le quantità. I riscontri sono eccellenti dal punto di vista del trade e in particolare dal canale horeca, che ha fatto segnare soltanto in Italia un incremento del 12% nell’ultimo anno. Il numero di bottiglie è stabile, attorno a 4,1 milioni; ad aumentare è invece il prezzo medio”. L’ultimo nato di casa Berlucchi è il millesimato ’61 Nature 2009. L’Italia (92% del venduto) resta il punto di riferimento per gli spumanti di casa Berlucchi, con il 55% di incassi derivanti dalla grande distribuzione e il 45% dall’horeca. La crescita dell’export (+10% a fine anno) è legata ai mercati maturi.
“In questo momento – conclude Ziliani – non pensiamo a una crescita per linee esterne. Siamo già proprietari di Caccia al Piano in Toscana, 20 ettari in zona Bolgheri, dove produciamo vini rossi di grande qualità e pregio che ci danno grandi soddisfazioni. Inoltre, come gruppo Berlucchi, controlliamo in maggioranza l’azienda Antica Fratta sempre qui in Franciacorta, che però ha mantenuto la propria indipendenza gestionale e commerciale. Non abbiamo ulteriori progetti in cantiere”.