In Italia è esplosa la moda delle pizzerie gourmet, termine che non è adatto per descrivere la formula proposta da Berberè. Il format ideato in provincia di Bologna (a Castelmaggiore) dai fratelli Salvatore e Matteo Aloe si basa piuttosto sulla formula pizza artigianale a lenta lievitazione e ha conquistato dopo il capoluogo emiliano, dove ha raddoppiato la presenza con l’apertura in centro storico, anche Torino e Firenze. Ora è la volta di Milano.
Il 3 ottobre sarà infatti inaugurato il primo locale milanese nel quartiere Isola, location giudicata ideale per il tipo di ristorazione proposta da Berberè, nell’ex Circolo Sassetti (Via Sebenico 21). Il concept dell’architetto Giambattista Ghersi (Rizoma Architetture) e il progetto creativo di Samantha Cavicchi di Comunicattive omaggiano l’atmosfera dei locali storici milanesi degli anni ’40-’50 nella scelta dei materiali come legno scuro, piastrelle quadrate e marmo, con inserti contemporanei come l’opera di street art dei writers milanesi Nabla&Zibe che caratterizzerà la sala interna.
Per i fratelli Aloe si tratta di un ritorno in città, dopo l’esperienza del temporary restaurant gestito insieme ad Alce Nero (marchio leader nel biologico) a Expo 2015, all’interno del padiglione dedicato ai prodotti biologici e naturali .
La gestione sarà diretta, attraverso il personale formato da Matteo Aloe, con l’obiettivo di “salvaguardare l’artigianalità del prodotto mantenendo un rapporto diretto con collaboratori e fornitori, nel rispetto del lavoro e della clientela”, sostiene la società in una nota. Tra i segreti del successo di Berberè c’è proprio la selezione delle materie prime: pomodoro di Torre Guaceto (Brindisi), fiordilatte pugliese Querceta, carni della macelleria Zivieri (Monzuno, Bologna). Il tutto attraverso la collaborazione in chiave bio con Alce Nero, che ha dato origine alle farine semintegrali impiegate in pizzeria.