Con un video messaggio inviato a wine2wine, la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha annunciato che a gennaio sarà istituita presso la sede del ministero una “cabina di regia permanente” per il vino italiano. Lo scopo dell’iniziativa, secondo quanto dichiarato dall’esponente del governo presieduto da Giuseppe Conte, è quello di rimuovere tutti gli ostacoli alla crescita internazionale del settore vitivinicolo che rappresenta, con oltre 6 miliardi di ricavi esteri, la prima voce dell’export agroalimentare.
“Semplificare è un dovere – ha affermato Bellanova – e sarà la cabina di regia a chiarire quali decreti, circolari e adempimenti attualmente in vigore stanno creando problemi. Le priorità della cabina e i componenti della stessa non saranno decisi dal governo, bensì concordati con i rappresentanti dei produttori stessi. Tre anni fa è stato approvato un testo unico in materia di vino, composto da soli 90 articoli, ed è stato un passaggio importante; tuttavia mancano ancora alcuni decreti attuativi, che fin dal mio insediamento in ministero ho chiesto fossero emanati. La cabina di regia sarà il luogo ideale anche per questo tipo di lavoro”.
La tavola rotonda organizzata durante wine2wine ha evidenziato una mancanza di regia soprattutto nelle politiche di promozione all’estero, fatto ormai consolidato nel comparto del vino. Per evitare che ognuno vada avanti per la propria strada, attraverso l’utilizzo poco incisivo di risorse regionali e locali, Vinitaly si pone come punto di riferimento nazionale e come strumento da utilizzare non solo per la crescita attraverso la manifestazione fieristica veronese, ma anche con il programma internazionale che dal 2020 contempla l’ingresso in Cina con WineToAsia, in programma dal 9 all’11 novembre nel nuovo quartiere fieristico Shenzhen World. “In Asia vogliamo essere decisi e decisivi. La prima edizione di WineToAsia prevede la partecipazione di 400 espositori e si configura fin dall’inizio di respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo Mondo, coinvolgendo anche le principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech”, ha affermato il direttore generale di Veronafiere e Vinitaly, Giovanni Mantovani.
Tra i partecipanti alla tavola rotonda, il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, ha evidenziato pro e contro della rilevante offerta italiana a livello internazionale: “La nostra grande ricchezza è la molteplicità di vini, che però crea problemi di marketing comunicazionale. Per rimediare, dobbiamo essere uniti e coesi”. Il numero uno di Unione Italiana Vini, Ernesto Abbona, ha aggiunto: “È difficile comunicare la diversità italiana in ambiti che non riescono a comprenderla ed è impossibile pensare di riuscire a comunicarla ovunque. Occorre perciò spingere con la promozione all’estero di quei prodotti che hanno un fatturato consistente, limitando alla promozione in Italia tutto il resto”. Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco doc e vice presidente di Federdoc, ha affermato: “In Italia abbiamo 526 denominazioni. Sono troppo per poter fare comunicazione, promozione e per ottenere adeguata tutela. La cabina di regia è fondamentale perché necessitiamo di uno snellimento”.