Castello Banfi festeggia i 40 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1978. L’azienda di proprietà della famiglia italo-americana Mariani ha un giro d’affari di circa 72 milioni di euro, stabile nel 2017 rispetto al 2016, e quest’anno si concentra soprattutto sul mercato italiano.
“Negli anni scorsi – spiega a Pambianco Wine&Food l’AD Enrico Viglierchio – abbiamo un po’ tutti puntato le attenzioni verso l’Asia, mettendo in secondo piano l’Italia. Credo che ora il nostro Paese stia ritrovando la giusta posizione sia da un punto di vista numerico sia anche come importanza nello scacchiere mondiale. I mercato esteri guardano sempre più al peso acquisito da un’azienda nel suo Paese di origine prima di consolidare i rapporti commerciali”.
I vini a marchio Banfi rappresentano attualmente due regioni ovvero Toscana e Piemonte. A questi si aggiungono i prodotti in distribuzione: quelli di Concha Y Toro ed Emiliana per il Cile, di Pacific Rim e Rainstorm per gli Usa, Joseph Perrier per la Francia e Palari per l’Italia. In prospettiva, Viglierchio confessa un proprio debole per i vini di alcune regioni del Mezzogiorno d’Italia ma afferma: “Abbiamo progetti di consolidamento/espansione in Toscana e in Piemonte e nell’ambito del portafoglio toscano dovremmo colmare qualche vuoto legato a denominazioni dove non siamo presenti. A oggi, in termini di acquisizioni, nulla è ancora definito”
Gli investimenti per l’anno in corso, da parte di Banfi, sono pertanto concentrati su Montalcino, dove ha sede l’azienda. “Il parco vigneti è oggetto di una profonda trasformazione, sulla base di una serie di ricerche svolte negli ultimi 15 anni che porteranno risultati a medio e lungo termine. Stiamo inserendo varietà diverse e nuove tecniche di coltivazione”, conclude Viglierchio.