L’inventory loan nell’agroalimentare si sta rivelando sempre più attrattivo per le banche, come dimostra il caso di Banco Bpm. L’istituto di credito, che già aveva concluso con la distilleria veneta Castagner una formula di finanziamento garantita dal prodotto atto a invecchiare, ha effettuato una simile operazione, anche questa nel Triveneto, con la cooperativa vitivinicola La Delizia di Casarsa della Delizia (Pordenone).
La concessione di un prestito da 2,5 milioni di euro all’azienda friulana, secondo quanto riporta Corriere Imprese Nordest, è legata al finanziamento degli immobilizzi in magazzino. Si tratta quindi di un’evoluzione rispetto al caso Castagner e alle successive operazioni concluse dalla banca nell’ambito del Prosciutto di San Daniele e del Grana Padano, entrambe mirate a sostenere le aziende nel loro impegno per l’invecchiamento dei prodotti. In questo caso, l’intervento punta a incrementare l’attività della cantina e la presenza di un magazzino costante di prodotto diventa la garanzia su cui la banca può fare affidamento.
“Banco Bpm – ha dichiarato Costantino Miri, responsabile imprese della banca con sede a Milano – ha messo a disposizione complessivamente un miliardo di euro per questo tipo di operazioni, che hanno già interessato marchi primari nel settore dei prosciutti, formaggi grana e aceto. Prossimamente altre categorie merceologiche sono pronte a entrare nel club”.
L’esempio di Banco Bpm sta per essere seguito da Crédit Agricole, con il lancio tramite la controllata Amundi di un fondo da almeno 100 milioni di euro che offrirà finanziamenti di medio-lungo termine ai produttori di vino della durata di 6 anni. Nel periodo di erogazione, le aziende pagheranno gli interessi per poi rimborsare il capitale a scadenza, una volta venduto il vino come prodotto a denominazione di origine.
In precedenza, altre banche avevano concesso finanziamenti garantiti dal valore di magazzino per prodotti atti a invecchiare, ma si trattava di operazioni circoscritte a vini di pregio. Si possono citare le linee di credito aperte da Mps a seguito dell’intesa con il Consorzio del Brunello di Montalcino e quelle del vecchio Banco Popolare, oggi confluito proprio in Banco Bpm, con il Consorzio Valpolicella per sostenere il peso finanziario delle scorte di Amarone e Recioto.