L’Asolo Prosecco ha chiuso il primo quadrimestre del 2022 (dati al 30 aprile scorso) con 8,6 milioni di bottiglie certificate, il 33,4% in più rispetto ai 6,4 milioni registrati al medesimo periodo del 2021 e, soprattutto, l’85,8% oltre i volumi certificati ad aprile 2019, quando le bottiglie di bollicine asolane sfioravano i 4 milioni, poco più della metà di oggi.
A partire da queste dinamiche di sviluppo della denominazione, il consiglio di amministrazione dell’Asolo Prosecco ha deciso di portare all’attenzione dell’assemblea dei soci di ieri, mercoledì 11 maggio, la proposta di svincolo della riserva vendemmiale 2021: una scelta espansiva, ipotizzata per consentire a tutti i produttori di Asolo Prosecco di assecondare la domanda proveniente dal mercato.
“La denominazione sta vivendo una prolungata fase di grande salute – ha commentato il presidente del Consorzio Ugo Zamperoni – sia per quel che riguarda il livello quantitativo che quello qualitativo. Le bollicine asolane vengono sempre più considerate e apprezzate a livello internazionale, ottenendo ottimi giudizi e punteggi elevati dalle riviste più prestigiose”, ha affermato facendo riferimento alle valutazioni ottenute dalla testata inglese Decanter e da Falstaff, la rivista di enologia e gastronomia in lingua tedesca. “Inoltre – ha aggiunto – quel che più conta è che la crescita è distribuita in maniera uniforme su tutta la nostra filiera, dai piccoli produttori che coltivano le vigne per produrre il loro vino ai maggiori imbottigliatori. In più, con grande piacere, stiamo continuamente accogliendo nuovi produttori, che iniziano a produrre o a commercializzare Asolo Prosecco”.