Antinori sta investendo in Franciacorta per fare di Tenuta Montenisa una struttura in pieno stile Antinori, quello stile dell’accoglienza che caratterizza le aziende del gruppo in Toscana: dalla cantina in Chianti Classico, case history nazionale di enoturismo con numeri ingenti di visite, fino a Bolgheri, dove recentemente il gruppo presieduto da Albiera Antinori e amministrato da Renzo Cotarella ha inaugurato un ristorante nella tenuta Guado al Tasso.
Così Montenisa, dove viene prodotto lo spumante metodo classico Marchesi Antinori, è al centro di una serie di investimenti iniziati dagli interventi di recupero dell’edificio centrale risalente al Trecento, con gli affreschi del Gambara, e che si concluderanno in primavera con l’allestimento di un punto vendita con spazio degustazioni. “Ci stiamo attrezzando per soddisfare le richieste dei consumatori e dei tanti visitatori che frequentano la Franciacorta”, racconta a Pambianco Wine&Food Leo Damiani, l’uomo degli sparkling wines di casa Antinori.
L’azienda dunque si apre sempre più al pubblico ma non ha intenzione di ampliare la propria superficie. “Siamo assolutamente convinti di mantenere i livelli attuali di produzione, che derivano dai nostri 63 ettari vitati”, afferma Damiani. L’offerta di Montenisa non basta per soddisfare la domanda di Franciacorta docg, ma Damiani non si rammarica, anzi… “Per Antinori, lo spumante metodo classico rappresenta un fiore all’occhiello e lo vogliamo mantenere come tale, cercando di fare sempre meglio. Per questa ragione, anziché acquisire terreni in Franciacorta, abbiamo pensato di investire nella parte ospitalità in linea con lo stile di Antinori. Se un tempo, quando operavamo nel mercato con marchio Montenisa, avevamo organizzato una struttura commisurata all’ospitalità in Franciacorta e focalizzata sulle tematiche della Franciacorta, oggi che ci presentiamo con il marchio Antinori abbiamo deciso di fare un passo in avanti”.
Al massimo delle potenzialità, la produzione di Antinori in Franciacorta è di circa 400 mila bottiglie. Nel 2017, annus horribilis per la denominazione tra la gelata primaverile e la siccità estiva, la raccolta è stata circa la metà del potenziale. “E purtroppo – aggiunge Damiani – anche quest’anno abbiamo avuto un calo, tra il freddo di maggio e alcune forti grandinate a giugno”. La gamma resta resta invariata, con 3 millesimati e 3 non millesimati. In particolare, il Blanc de blancs non millesimato sta avendo ottimi riscontri, in pieno trend di mercato.
A fianco di Leo Damiani, in Franciacorta, sta ora operando un esponente della famiglia. Si tratta di Vittorio Rimbotti Antinori, figlio di Albiera Antinori, rientrato da alcune esperienze all’estero. “Sarà un’ottima palestra per lui, perché seguirà l’azienda in toto e credo che produrre spumante sia anche più difficile che fare vini rossi”, conclude Damiani.