Sembrava ormai quasi alle spalle, eppure il Covid torna a pesare sui conti di Heineken. Nel terzo trimestre dell’anno, il gruppo, che raccoglie sotto di sé brand quali Amstel e Birra Moretti, ha visto il volume della propria birra diminuire organicamente del 5,1%, di cui il 37,4% nella sola regione Asia-Pacif. Qui il calo, come recita la nota, riflette l’impatto dei blocchi e delle restrizioni per contenere la pandemia in Vietnam, Cambogia, Indonesia e Malesia. Va meglio a Singapore, Corea del sud e Laos, dove i volumi di birra sono superiori al 2019.
L’impatto, comunque, è percepibile anche nelle altre aree geografiche, tra cui Europa (-2,3%) e Americhe (-3,4%), mentre in Africa, Medio Oriente ed Europa dell’est i volumi sono cresciuti del 5,5 per cento.
Nei nove mesi, i volumi di birra sono aumentati complessivamente del 4%, e il gruppo ha riportato un profitto netto di 3 miliardi, contro i 396 milioni dello scorso anno e 1,7 miliardi del 2019.
“L’Asia-Pacific è stata profondamente colpita dalla pandemia nel terzo trimestre”, spiega l’AD Dolf Van Den Brink. “Vediamo i primi segni di ripresa e ammiro la resilienza e la solidarietà della nostra gente mentre affrontiamo queste sfide”. Tuttavia, “il contesto macro rimane volatile e stiamo rispondendo di conseguenza adottando un approccio deciso ai prezzi e ai costi in tutti i nostri mercati”. Pertanto, “le nostre aspettative rimangono invariate, con i risultati dell’intero anno che rimangono al di sotto del 2019”.
Inoltre, “continuiamo a rivitalizzare il nostro portafoglio con enfasi sulla birra premium, a basso contenuto di alcol e oltre”.