Tre anni fa, Allegrini aveva messo un piede nella denominazione Lugana prendendo in affitto 10 ettari di vigneto a Desenzano del Garda. Ora l’azienda della Valpolicella ha perfezionato l’operazione di acquisto di altri 40 ettari nel territorio di Pozzolengo, in provincia di Brescia, che saranno vitati entro l’anno, per una superficie totale di 50 ettari da cui trarrà le uve da trasformare in Lugana doc, vino molto richiesto dai mercati del nord Europa e in particolare da quello tedesco.
“Il nostro obiettivo – dichiara in una nota Franco Allegrini, enologo dell’azienda presieduta dalla sorella Marilisa – è quello di occupare, anche all’interno di questa denominazione, il segmento di alta qualità. È una denominazione che ci piace, non molto vasta, non ci sono cantine sociali, e la competizione tra i produttori è indirizzata al segmento di alta qualità”.
Il potenziale produttivo di Allegrini in Lugana è stimato dall’azienda in circa 400 mila bottiglie. “Questo perché lavoreremo con rese per ettaro inferiori a quelle consentite dal disciplinare”, aggiunge ancora l’enologo. “Ci misureremo con una nuova zona geografica, ma, forti dell’esperienza acquisita a Bolgheri con il nostro Vermentino Solosole, abbiamo le idee chiare del prodotto che ci prefiggiamo di ottenere”.
Allegrini, che nel 2016 ha fatturato 28,2 milioni di euro, esporta l’85% della produzione. Il gruppo comprende le aziende vinicole Allegrini, Corte Giara (Valpolicella Classica), Poggio al Tesoro (Bolgheri) e San Polo (Brunello di Montalcino), a cui si aggiunge la proprietà di Villa della Torre, gioiello rinascimentale della Valpolicella utilizzato per hospitality.
“Il nostro obiettivo non è produrre un vino d’annata di facile beva”, sottolinea Marilisa Allegrini in merito all’acquisizione conclusa in Lugana. “Vogliamo che sia fisiologico ai rossi di nostra produzione: Amarone, Brunello di Montalcino e Bolgheri. La nostra ambizione è dunque quella di produrre un bianco importante e longevo. In questo investimento daremo una grande responsabilità ai nostri figli, che verranno coinvolti fin dall’inizio sia nelle decisioni operative che in quelle strategiche”.
L’azienda non ha comunicato i dettagli economici dell’operazione. Il “borsino” del Lugana fissa valori ad ettaro fino a 300 mila euro, a seconda delle posizioni. Il territorio si sviluppa tra Veneto e Lombardia, nelle province di Verona e Brescia, su poco più di 1.500 ettari vitati di cui il 36% si trova nel comune di Desenzano, il 32% a Pozzolengo e il 14% a Peschiera, sede del Consorzio di tutela, per una produzione complessiva di poco superiore ai 15 milioni di bottiglie destinato per l’80% all’estero e per il 40% nella sola Germania.