Un ospite d’eccezione per Allegrini a Vinitaly. L’azienda veronese ha coinvolto Valerio Massimo Manfredi, scrittore da 15 milioni di copie nel mondo, sottolineando il legame tra vino e cultura che ha dato origine a un racconto, intitolato Amoris Potio, scritto in esclusiva per Allegrini e ambientato a Villa Della Torre, sede di rappresentanza dell’azienda.
A questo volume è stata dedicata la nuova etichetta limited edition de La Grola, affidata per la nuova annata, la 2015, all’artista Leonardo Ulian. “Un libro e un vino vanno assaporati con la necessaria lentezza, mantengono nel tempo il loro fascino, talvolta lo accrescono, hanno bisogno dell’emotività umana per essere giudicati ed interpretati”, ha affermato Marilisa Allegrini.
Dopo aver acquisito a inizio anno una quarantina di ettari in Lugana, territorio dove intende realizzare un bianco longevo e posizionato sulla fascia più alta del mercato, Allegrini si sta concentrando sull’esistente, anche se in azienda tutto è come sempre in divenire. “Innanzitutto – spiega la presidente del gruppo a Pambianco Wine&Food – inizieremo la piantumazione dei nuovi vigneti in Lugana. Inoltre, in Valpolicella, abbiamo recuperato un terreno che un tempo era utilizzato come cava di marna, quindi ad alto contenuto di calcare, e vi abbiamo piantato le uve Corvina, Rondinella e Oseleta per produrre in futuro un ottimo Amarone, perché la posizione è molto bella”. Ci sarà da aspettare parecchio perché in Allegrini, oltre ai tempi già lunghi per la maturazione dell’Amarone, si attende che la pianta raggiunga almeno i 10 anni prima di utilizzare per la vinificazione le uve ottenute.
“Abbiamo però un’altra acquisizione in cantiere, a cavallo tra il mondo dei rossi e dei bianchi, e riguarda Verona… e non ci sono poi tante zone con caratteristiche simili”, afferma la presidente di Allegrini. La società ha chiuso il 2017 poco sotto i 40 milioni di ricavi, considerando tutte le proprietà, ottenendo una crescita del 10% anno su anno. Il contributo più importante è arrivato proprio dall’Italia, che nel 2017 è progredita di circa il 30% e quest’anno, forte di una distribuzione focalizzata su prodotti di fascia molto alta, dovrebbe superare gli Stati Uniti posizionandosi in vetta ai principali mercati di distribuzione. Quest’impetuosa crescita ha permesso ad Allegrini di riequilibrare parzialmente il rapporto Italia/estero: se nel 2016 l’export generava il 90% del fatturato, nel 2017 la percentuale è scesa all’83 percento.