Quando, nel marzo del 2018, Aldi inaugurò il suo primo punto vendita in Italia a Castellanza, in provincia di Varese, dopo un’attesa che durava da due anni, la curiosità e l’interesse da parte di tutto il settore retail, ma non solo, raggiunse livelli di attenzione come probabilmente non si vedevano da tempo.
Oggi, a quattro anni di distanza, il player tedesco sembra aver mantenuto le aspettative iniziali, sia per il costante e martellante numero di punti vendita aperti – circa tre al mese – sia perché è riuscito a diventare un protagonista del mondo della grande distribuzione italiana, particolarmente temuto e osservato. A questo bisogna aggiungere i risultati ottenuti sul fronte della sostenibilità, tema quanto mai sempre più presente nelle strategie di tutti gli operatori della gdo.
Per festeggiare questo appuntamento Aldi, che fa parte del gruppo Aldi Süd, colosso della gdo e ottavo player al mondo per fatturato, con più di 6600 negozi disseminati in quattro continenti e 11 Paesi, ha aperto le porte del suo secondo centro logistico dopo il primo di Oppeano (VR), quello di Landriano, in provincia di Pavia. Una posizione strategica che gli consente di servire 54 dei suoi 140 attuali punti vendita, vale a dire quelli situati in Piemonte, Lombardia e parte dell’Emilia-Romagna, e che diventeranno almeno 150 entro la fine del 2022.
I numeri della crescita
Circa 1800 referenze in ogni negozio, 85% delle quali a proprio marchio, a loro volta composte da prodotti italiani per l’80%. Oggi i 140 negozi sono presenti in 6 regioni del Nord-Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia- Romagna), con oltre 2.400 i collaboratori, il 76% dei quali assunti a tempo indeterminato.
Fatturato e quote di mercato? Michael Gscheidlinger, Country Managing Director Italia di Aldi, ha preferito, come da politica aziendale, non fornire alcun dato finanziario. “Posso dire però che da marzo del 2018 abbiamo ottenuto un grande feedback da parte dei clienti che una volta conosciuti i nostri punti vendita non li lasciano più” ha affermato il manager tedesco. “Rispetto ad altri concorrenti siamo ancora un’azienda giovane in Italia, abbiamo ancora tanta strada da fare, ma in questi primi quattro anni, due dei quali contrassegnati dalla pandemia, siamo molti soddisfatti dei risultati che sono stati raggiunti”.
I prodotti a marchio volano anche all’estero
Come per ogni discount, anche per Aldi il cuore dell’offerta è rappresentato dai prodotti a marchio. In questo momento sono sette le famiglie di prodotti presenti nei negozi – Regione che vai, I Colori del Sapore, Bio Natura, Il Podere, Bonlà e Pan del dì e, solo durante le ricorrenze, la linea Gourmet – che viaggiano anche all’estero sfruttando il network di negozi internazionali attraverso la piattaforma interna denominata Aldi Global Sourcing. Un’opportunità in più per molti fornitori italiani secondo il management di Aldi, che consente di raggiungere mercati sia vicini, come quello svizzero, tedesco o austriaco, da sempre amanti del made in Italy, ma in futuro, probabilmente anche quelli più lontani di Cina, Usa e Australia.
Il traguardo della “climate neutrality”
Il tema dell’efficientamento energetico è uno degli obiettivi principali dell’azienda da quando è arrivata in Italia con la certificazion ISO 50001 e l’installazione presso i punti vendita di 87 impianti fotovoltaici. A Moniga del Garda, inoltre, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, nel 2021 Aldi ha aperto il primo negozio a emissioni zero di CO2: 55 Kw da pannelli fotovoltaici, 1629 mq di area verde, illuminazione a Led, 100% di energia rinnovabile, 100% di recupero dei rifiuti, recupero totale del calore emesso dal punto vendita e la realizzazione del piazzale con materiale drenante. Un negozio che verrà replicato con altre aperture anche quest’anno e nel 2023 e che ha consentito ad Aldi il raggiungimento della ‘climate neutrality’, obiettivo che si inserisce all’interno della strategia internazionale 2030 ‘Zero Carbon’ del Gruppo Aldi Süd per la riduzione del riscaldamento globale.