Alce Nero, realtà leader del bio made in Italy, cresce del 14,3% e, come anticipato da Pambianco Wine&Food, chiude il 2020 con 86 milioni di ricavi, 10,7 in più rispetto al 2019. In evidenza, nei conti della società con sede a Castel San Pietro Terme (Bologna), il contributo delle vendite in grande distribuzione, anche in questo caso caratterizzate da un balzo del 14,3%, e quelle estere, cresciute di quasi il 32 percento. Il negozio online Alce Nero ha triplicato il giro d’affari, raggiungendo 1,5 milioni di euro. Inoltre, la neonata Alce Nero Freddo, aggiuntasi ad aprile 2019, ha più che quadruplicato il suo fatturato che ha raggiunto 1,54 milioni (+1,2 milioni rispetto al 2019), con i gelati e i vegetali surgelati in testa alle vendite.
Per categoria di prodotto, è risultato decisivo il contributo di quelli base della linea Alce Nero ambient, che sul 2019 hanno realizzato una crescita di 9 milioni di euro. Uova e zuppe sono invece le categorie nelle quali si è distinta Alce Nero Fresco, il cui fatturato è passato dai 2,6 milioni del 2019 ai 3 milioni del 2020. In totale, 8 dei 10,7 milioni di euro di incremento del fatturato del 2020 derivano da prodotti nuovi, lanciati sul mercato tra il 2018 ed il 2020. La categoria più brillante (+32%) è rappresentata dalle farine, seguite da passata e polpa di pomodoro (+31,2%) e miele (27,4%).
“In Alce Nero siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e guardiamo al 2021 con fiducia. Vogliamo consolidare i risultati raggiunti, pur nella nuova normalità che tutti ci auguriamo arrivi prima possibile, e lavorare sempre meglio per continuare a crescere” ha dichiarato l’ad Massimo Monti. L’azienda sta anche testando un piano retail, iniziato con l’apertura di un negozio a marchio Alce Nero a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna.