“L’operazione è stata faticosa, ma siamo molto contenti e carichi”. Sono le prime parole pronunciate da Vincenzo Ferrieri, vicepresidente e ideatore del format Cioccolatitaliani, dopo il closing dell’accordo che ha portato Intesa Sanpaolo e Gazprom all’interno della società Gesa, proprietaria del brand da 38 punti vendita nel mondo. Si chiude così, con l’ingresso del fondo Mir Capital in Gesa, una lunga ricerca di partnership avviata dalla famiglia Ferrieri con l’obiettivo di sostenere la crescita internazionale di Cioccolatitaliani e anche del new brand Pie – Pizzeria Italiana Espressa.
Nel comunicato ufficiale non c’è traccia dei dettagli finanziari del closing, ma si tratta di un’acquisizione di quota minoritaria e realizzata attraverso un aumento di capitale, modalità che ripete la precedente operazione conclusa da Mir Capital ovvero Cotril nel comparto beauty. L’investimento complessivo del fondo ammonterebbe a circa 12 milioni di euro. Inoltre, in consiglio di amministrazione Mir Capital ha inserito soltanto un rappresentante, l’investment manager Lino Di Santo, a fronte dei due espressi da Gesa: Vincenzo Ferrieri e il padre Giovanni Ferrieri, il quale mantiene la presidenza del cda e di fatto anche l’incarico di amministratore delegato. Confermato anche il team manageriale finora in carica, formato da Marco Valle nel ruolo di direttore generale, Marco di Mauro in quello di direttore finanziario e Stefano Sacchetto come direttore delle operations. “Il fondo – precisa Vincenzo Ferrieri – ha voluto fortemente la conferma del management presente in azienda. Le persone al nostro interno sono state parte importante della valutazione”.
Cioccolatitaliani ad oggi conta 38 punti vendita in 8 paesi e oltre 550 dipendenti, insieme a tre ulteriori negozi a marchio Pie – Pizzeria Italiana Espressa. Il fatturato catena del 2019 è pari a circa 40 milioni di euro in aumento del 20% rispetto a quello del 2018. Quello della società, esclusi i ricavi dei franchising e comprese le royalties, è di circa 18 milioni di euro. Il business plan, anticipa Ferrieri, prevede di triplicare il numero dei locali nei prossimi cinque anni. “Passeremo da 40 a 120. L’entrata di Mir Capital ci porta a guardare con interesse diverso il mercato russo, essendoci la componente di Gazprom. E poi continueremo a crescere in Italia, ma guardando anche all’Europa con investimenti diretti e non più come solo franchising”.
“In questi anni – racconta Ferrieri – abbiamo dialogato con tanti fondi, che avevano diversi obiettivi legati all’eventuale investimento in Cioccolatitaliani. Noi però non volevamo vendere. Puntavamo a individuare un compagno di viaggio, un partner che condividesse i nostri stessi valori e obiettivi di lungo periodo. In Mir Capital abbiamo trovato solidità, standing internazionale e una visione manageriale orientata alla creazione di valore nel lungo periodo. Non si tratta perciò di operazione speculativa, ma di una sfida per la crescita”.