L’annuncio è stato dato dall’azienda tramite i social, sabato 5 aprile Umberto Cesari, l’uomo che ha contribuito a cambiare la storia del Sangiovese in Romagna, è scomparso proprio alla vigilia di Vinitaly. Aveva 79 anni ed è stato un imprenditore visionario, convinto sostenitore della qualità di un territorio famoso in tutto il mondo per vini di basso prezzo e altissima resa, condannato a posizionarsi in basso, e che invece grazie alla determinazione di Cesari e della sua famiglia ha svoltato dapprima imponendosi come livello qualitativo e poi anche come marchio.
La Umberto Cesari oggi è un’azienda da oltre venti milioni di ricavi, la più grande realtà privata della sua zona, in un territorio dominato dalla cooperazione, con otto tenute per una proprietà complessiva di 335 ettari a cavallo tra Emilia e Romagna, in provincia di Bologna. La fondazione dell’azienda vitivinicola di Castel San Pietro Terme risale al 1964, con l’acquisizione del primo podere, Liano, a cui si sarebbero poi aggiunti Claterna, Casetta, Parolino, Laurento, Cà Grande, Miravalle e Tauleto. Figlio di ristoratori, Cesari poté constatare direttamente dal locale dei genitori nel centro storico di Bologna, in via de’ Carbonesi, la scarsa considerazione della clientela per i vini locali. “Sangiovese, Trebbiano e Albana, che si producevano nelle nostre zone, erano considerati poco e si vendevano in bottiglioni col tappo corona. Noi puntammo tutto sulla qualità”, ricordò qualche anno fa, intervistato da Il Resto del Carlino.
L’azienda iniziò a selezionare le uve, ad affinare i vini in botte, a utilizzare i tappi di sughero. Negli anni Settanta già esporta negli Stati Uniti, negli anni Ottanta inaugura la prima bottaia e negli anni Novanta inizia a collaborare con l’Università di Bologna. Ma è con l’inizio del nuovo millennio, sotto la direzione del figlio Gianmaria Cesari, che arrivano i successi, a seguito della nascita di vini come Tauleto (dal 1998), Moma (2006) e infine Resultum (2018). Intanto, nel 2013, viene inaugurata la nuova sede con wine tasting room tra le barrique dove riposa il Sangiovese, un wine shop e uno spazio destinato a cooking show per accompagnare le degustazioni.
Umberto Cesari lascia la moglie Giuliana e i figli Gianmaria e Ilaria. In azienda lo ricordano così: “Uomo di rara umanità e sapienza, ha dedicato la sua vita alla sua terra cercando di valorizzarla con i vini che portano il suo nome in etichetta. Convinto sostenitore delle infinite potenzialità del vino dell’Emilia Romagna, è stato artefice di una rivoluzione nella vitivinicoltura in un momento in cui la qualità e la tipicità erano concetti molto lontani dalla regione. Ha creduto nelle grandi potenzialità dei suoi vitigni ed è riuscito negli anni a farli conoscere e apprezzare in Italia e all’estero, tanto da essere considerato ambasciatore del Sangiovese nel mondo”. I funerali si sono tenuti ieri. L’azienda ha comunque presenziato a Vinitaly, come avrebbe voluto il suo fondatore che fin dal 1973 scelse di parteciparvi.