Si chiamerà Piano 35, si troverà all’interno del grattacielo Intesa Sanpaolo e aprirà al pubblico il 28 giugno. Promette un panorama da brivido, il ristorante più alto d’Italia inserito nella torre progettata a Torino da Renzo Piano per il primo gruppo bancario nazionale. Il concept di alta ristorazione, in tutti i sensi, è stato presentato giovedì scorso e si compone di una caffetteria snack, Chiccotosto, al pian terreno e che verrà avviato nei prossimi giorni, di un lounge bar al 37° piano con terrazza (apertura prevista il 15 giugno) e di un ristorante gourmet la cui cucina è stata affidata allo chef Ivan Milani, che sarà affiancato da uno staff di 34 persone, aperto a pranzo e cena solo su prenotazione.
Milani, che prende in carico anche la supervisione dell’offerta del lounge bar, si è affermato come executive chef del San Quintino Resort di Busca (Cuneo). Nato nel 1971, autodidatta, la sua carriera è iniziata come esperto di vini al caffè ristorante Elena di Torino, per poi approdare ai fornelli nelle Langhe alla Locanda Rizieri di Daino d’Alba, quindi al Catiza di Alba e infine al San Quintino, dove nel 2012 sostituisce Luigi Taglienti che quell’anno si trasferisce a Milano da Trussardi alla Scala. Le altre posizioni di vertice di Piano 35 sono quelle di Mirko Turconi, terzo classificato al Diageo World Class 2016, come bar tender del lounge bar e di Adalberto Robbio, maître già attivo a Roma (Pipero al Rex, All’Oro, Terrazza dell’hotel Eden) e al Castadiva Resort (la cui cucina è attualmente diretta da Gennaro Esposito, due stelle Michelin a Vico Equense) sul lago di Como.
Alla base del concept di ristorazione c’è un sistema gastronomico messo a punto dall’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, promossa da Slow Food, con progetto preliminare curato dal delegato alla ricerca dell’ateneo, prof. Michele Fino. I prodotti offerti dal ristorante sono stati selezionati in collaborazione con Wood*ing – wild food lab.