È un ottobre che in parte beneficia ancora della coda lunga di agosto e settembre quello che emerge dalla fotografia dell’Osservatorio permanente sui consumi Confimprese-Ey. Lo scorso mese, infatti, complici le condizioni climatiche favorevoli, la ristorazione ha messo a segno una crescita del 29,5% sul medesimo periodo 2020. Di contro, paragonando il risultato al 2019, la contrazione è ancora visibile (-7,6%), seppur in miglioramento rispetto sia a settembre, quando il confronto mese su mese riportava una flessione del 9,9 per cento, sia ad agosto (-11,7 per cento).
Considerando gli altri settori presi in esame, l’abbigliamento/accessori ha messo a segno un +20,8% a ottobre (-7,9% su ottobre 2019), mentre il non food ha riportato un + 2,4% (+3,3% su 2019).
Nel complesso, i tre settori hanno realizzato un +19,8% rispetto al medesimo periodo del 2020 e un -6% sull’anno pre-Covid.
Tuttavia, spiega la nota, le previsioni per i prossimi mesi con l’inflazione record al 3% e l’impennata del costo di beni energetici e delle materie prime contribuiscono a rallentare il recupero della domanda delle famiglie. “L’aumento generalizzato dei prezzi fa temere per i potenziali effetti depressivi sulla ripresa economica, mettendo in dubbio l’effettivo recupero del 2022”. Sulla fine del 2021 “incombe dunque una maggiore incertezza acuita dall’accelerazione del virus, sia pure più contenuta in Italia rispetto al resto d’Europa, che fa temere una brusca frenata dei consumi”.
Nel mese di ottobre tutte le regioni sono in positivo: non accadeva da prima della pandemia. La migliore è la Campania (+43,7%), seguita a sedici punti percentuali di distanza da Lazio (+26%), Lombardia (+23,8%), Sardegna (+20,7%), Piemonte (+20,4%), Sicilia (+19,4%). Seguono Toscana (+18,6%), Liguria (+18,5%), Abruzzo (+16,8%), Calabria (+14,3%), Trentino-Alto Adige (+14,2%), Veneto (+13,5%), Friuli-Venezia Giulia +11,9%, Umbria (+10,6%). Fanalino di coda Puglia (8,9%), Emilia-Romagna (8,5%) e Marche (5,8%). Rispetto a ottobre 2019, registrano segno più Calabria (11,8%), Puglia (9,6%), Campania (7,7%), Sicilia (4,2%) e Abruzzo (0,7%).
“Uno sguardo all’andamento dei consumi – ha commentato Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – delinea un progressivo recupero versi i livelli pre-pandemia con il gap massimo vs 2019 a fine aprile con -49%, una stabilizzazione intorno al 13% nel periodo estivo, giugno-settembre, e un ottobre che è il migliore mese dell’anno con -6 per cento”. Tuttavia, “questo trend positivo potrebbe essere interrotto dall’esplosione della 4° ondata a livello europeo, che ora ha aumenti preoccupanti anche in Italia. Prova ne sia l’andamento dei flussi nei centri commerciali, che nella seconda settimana di novembre hanno subìto un brusco rallentamento nell’ordine del -20% dovuto anche all’effetto clima. In sintesi assistiamo a un progressivo e incoraggiante recupero verso i livelli pre-pandemia, con forti segnali di attenzione per il periodo natalizio e i mesi a venire”.