Nel pieno della tendenza specialty coffee, ha aperto a Milano al 27 di via Solferino la prima roastery boutique specializzata sulla tostatura in loco di caffè monorigine. Si chiama Cafezal, che in portoghese significa piantagione di caffè, e propone otto monorigine di cui tre originari del Brasile, paese di nascita del suo fondatore e proprietario Carlos Bitencourt, due dell’Etiopia e gli altri tre importati da Panama, Honduras e Costa Rica. La torrefazione è realizzata in loco, “made in Brera”.
“Questa è la terza ondata del caffè”, spiega a Pambianco Wine&Food Bitencourt, “e arriva dopo quella del consumo basico a cui è seguita la massificazione internazionale. Qui c’è un rapporto diretto tra noi e la famiglia che raccoglie il caffè nelle piantagioni, il cui nome viene comunicato nella confezione assieme alla regione di raccolta, al periodo, all’altitudine, alle caratteristiche del caffè. E non si tratta di una miscela, ma di una sorta di cru”.
Il progetto di arredamento di Cafezal è stato firmato da Studiopepe, quello del brand da Studio Latigre. “A Londra – sottolinea il proprietario – esistono diverse formule prese come modello per la roastery di Milano, ma qui l’identità italiana spicca e Cafezal ha acquisito l’immagine di una torrefazione di design, quindi è assolutamente milanese”.
Concepita come un flagship, la formula della torrefazione di specialty coffee punta a essere replicata a Milano e in altre città italiane e inoltre non si limiterà a servire la tazzina di caffè alla clientela di via Solferino o a fare la vendita in loco: Bitencourt intende vendere il suo caffè monorigine a hotel di lusso e a ristoranti d’alta cucina.