Potenziare l’area produttiva e introdurre l’ospitalità. Sono diversi i progetti di Alexandre Bonnet, maison di champagne di base a Les Riceys, comune alle porte della Borgogna che, con i suoi 844 ettari di vigne, è oggi il più grande della regione Champagne nonché l’unico a raccogliere tre Doc (Champagne, Coteauxchampenois e Rosé-des-riceys). Qui Bonnet conta 50 ettari di proprietà, di cui il 90% a Pinot Nero.
L’azienda, parte di Lanson-Bcc, gruppo da 271,7 milioni che raccoglie, tra gli altri, Champagne Philipponnat, ha infatti acquisito due ‘vicini di casa’, ovvero due strutture adiacenti, così da espandersi, da un lato, in termini di produzione e, dall’altro, in ambito ospitalità. Quest’ultima, così come spiegato a Pambianco Wine&Food dal presidente Arnaud Fabre, prenderà la forma di una struttura ricettiva con alcune camere che, secondo i piani, entrerà in funzione tra circa cinque anni.
“L’ampliamento degli impianti di produzione – prosegue Fabre – dovrebbe consentirci di lavorare con standard più elevati. Ciò significa che avremo più spazio e capacità a parità di volume di produzione. Potremo spingerci oltre nella vinificazione parcella per parcella e lavorare con maggiore comodità, il tutto per produrre vini più fini e più espressivi del terroir da cui provengono”.
Ad oggi, la maison, che nel 2023 ha registrato ricavi per 6,8 milioni di euro, di cui il 70% generati dall’estero, produce tra le 150-250mila bottiglie, di cui il 20-30% di rosé, con cinque referenze di champagne e tre di vini fermi, di cui un rosé de Riceys. In Italia il brand è distribuito da Sarzi Amadè.