Con 22,1 milioni di euro di fatturato, nel 2022 la piemontese Fratelli Francoli – distilleria parte del Gruppo Francoli – ha messo a segno una crescita tanto sui 17 milioni del 2021 quanto sul pre-pandemia e si avvia a chiudere un primo semestre di belle speranze. “È un momento d’oro per la grappa – conferma il responsabile marketing Piero Ioppa – e questo ci ha consentito di recuperare e superare il pre-Covid”.
La svolta del 2022, con riferimento alla grappa, è stata il lancio di un nuovo prodotto ad alto tasso di sostenibilità. La visione di Luigi è infatti presentata come la prima grappa “integralmente ecosostenibile” sul mercato. “Non perché prima non fosse già sostenibile – chiosa Ioppa – dato che ogni grappa lo è, ma in questo caso l’intero processo è certificato”. Il viaggio di Francoli verso la sostenibilità inizia nel 1988 con la messa in funzione di una caldaia a combustibile povero, ovvero la vinaccia esausta da cui viene il vapore necessario alla distillazione e per riscaldare l’azienda. Fratelli Francoli Distillerie non usa dunque gas, olii o altri combustibili. Inoltre nel 2006 “aderiamo al progetto Lifegate Impatto Zero, per cui le attività commerciali e di ufficio vengono ricalcolate in quantità di CO2 emessa, che viene poi compensata attraverso la riforestazione e tutela di alcune aree boschive del pianeta”. Nel 2022 ecco l’arrivo al packaging integralmente green: bottiglie in vetro riciclato, tappo in vetro riciclabile o riutilizzabile, etichetta in carta a ridotto impatto ambientale (45% cellulosa certificata FSC, 15% vinacce, 40% fibre riciclate).
Grazie proprio alla spinta sul fronte green, Francoli sta crescendo. “La grappa si sta posizionando bene – chiarisce Ioppa – e ci sono buoni segnali, anche se non è un prodotto che ci faccia pensare a un’impennata dei consumi. Il mercato però ci sta scegliendo e abbiamo aumentato le nostre vendite, probabilmente a scapito di qualche competitor perché il fatturato globale del settore non è in espansione al momento. Il nostro lavoro su qualità e valori ci sta premiando”.
Fratelli Francoli (come il gruppo) sta lavorando bene anche sui mercati internazionali, in particolare in Germania, Uk e Usa. “All’estero la grappa rimane un prodotto molto di nicchia – specifica Ioppa – e se manteniamo un ottimo rapporto con il consumatore tedesco, la bella notizia è che con il nuovo prodotto ecosostenibile siamo stati listati in Uk dalla catena Waitrose”.
Tra i prodotti in portafoglio Francoli (2 milioni di bottiglie complessive) ci sono poi distillati e liquori, che spingono sul mercato italiano ed estero. Un esempio è il Fioente, un liquore ai fori di sambuco, che sta avendo un grande successo sui mercati di sbocco principali ovvero Usa e Australia (per un totale di 150mila bottiglie prodotte). Non mancano poi le revenue legate al conto terzi, che vale circa il 25% del fatturato. “Siamo i distillatori di Ginarte o Roberto Cavalli Vodka, ma anche di prodotti per la Germania come il Limoncello Carissimo che sta facendo molto bene – sottolinea Ioppa – e rimaniamo fermi sulla qualità, anche perché non avremmo la possibilità di giocare sui grossi volumi”.
Su scala internazionale, l’obiettivo per Fratelli Francoli è crescere in Usa, Uk e Germania, ma anche in Australia e Francia. “Sono mercati importanti per noi – specifica il manager – e poi si punta sull’America Latina. All’estero il made in Italy è senza dubbio un elemento attrattivo e non solo per dei must come il limoncello, ma anche per prodotti più di nicchia”.
Non risulta invece strategico per l’export fare sinergia tra distilleria e attività vitivinicola. “Per il mercato italiano è una sinergia importante ma all’estero molto meno, perché anzi a volte può creare un po’ di confusione. Gli importatori non sono mai gli stessi, li teniamo separati volutamente”, conclude Ioppa.