Per il 2024 il Consorzio Vini Alto Adige stima di registrare un giro d’affari in linea con lo scorso anno, attestatosi sui 350 milioni di euro. “Alcune cantine del consorzio (che conta 192 produttori di vino altoatesini coprendo il 98% del territorio, ndr) chiudono il bilancio a luglio, altre a dicembre, dunque ora è complicato avere una previsione precisa, ma stimiamo di archiviare il 2024 con gli stessi numeri dello scorso periodo”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Eduard Bernhart, direttore del consorzio. Inoltre, “non avendo accesso ai dati doganali, le stime non sono sempre precise”.
A livello di volumi, le vendite si attestano mediamente ogni anno intorno ai 40 milioni di bottiglie, 450mila delle quali di bollicine, venduti per la maggior parte nel canale Horeca, “su cui puntiamo molto, considerando anche il fatto che viviamo per un terzo di turismo enogastronomico locale e il nostro obiettivo nella regione è raggiungere sempre di più l’alta ristorazione”. Il resto delle vendite è equamente diviso tra mercato nazionale e internazionale.
A tal proposito, a livello di export il consorzio opera in diversi Paesi, come Stati Uniti, Germania, Belgio, Olanda, Uk e Svezia “dove l’anno scorso siamo stati Wine Region of the Year”, continua il direttore. Inoltre, “due anni fa abbiamo iniziato ad avere contatti con la Corea del Sud, mercato dove vogliamo svilupparci”.
Tra i progetti in corso, il consorzio è impegnato da diversi anni in un percorso di zonazione per l’Alto Adige, e “dopo tanti anni di lavoro siamo a un buon punto, anche se stiamo ancora aspettando il via libera del Ministero”.
Un altro elemento “importante su cui stiamo lavorando è la comunicazione. Nello specifico stiamo redigendo un libro che uscirà sul mercato a gennaio, scritto da più di 40 autori locali che racconta tutta la cultura vinicola dell’Alto Adige”, oltre alla promozione di un film, sempre dedicato al nostro territorio.