Innalzamento del posizionamento e investimenti in ospitalità. Sono questi, in sintesi, gli highlights 2023 di Cecchi, realtà toscana fondata oltre un secolo fa da Luigi Cecchi. “Sono molto contento di come si è concluso lo scorso anno in quanto la scelta di riposizionare verso l’alto le nostre etichette, sia quelle a marchio Cecchi sia quelle delle tenute, si è rivelata vincente”, afferma a Pambianco Wine&Food Andrea Cecchi che, insieme al fratello Cesare, rappresenta la quarta generazione alla guida dell’azienda di famiglia. “Abbiamo avuto dei grandi incrementi di costi e situazioni produttive non facili, in primis dovute al cambiamento climatico che ha comportato vendemmie ridotte, pertanto lavorare sul marchio e sul suo valore è necessario”.
L’anno si è concluso con un fatturato leggermente in calo, complice la scelta di ridurre le attività promozionali e l’incremento dei prezzi nel canale Horeca, a circa 40 milioni di euro, contro i 41 del 2022, con un innalzamento del valore medio a bottiglia. Di questi 40 milioni, il 65% è generato dal marchio Cecchi.
Il 53%, invece, proviene dai mercati internazionali che stanno sostenendo il gruppo in questi primi mesi dell’anno.
“Il 2024 – prosegue Cecchi – ha registrato una ripartenza molto stimolante, soprattutto all’estero in Paesi ancora piccoli in termini assoluti per noi ma che stanno crescendo molto come Brasile, Messico, Russia, a cui si aggiunge il Nord America dove ci stiamo impegnando a rivitalizzare la nostra presenza. Per il momento stiamo registrando un incremento dei ricavi del 20% e un +10% in termini di numero di bottiglie”.
Sempre nell’ottica di incrementare il valore dei propri brand, l’azienda, che conta cinque tenute dislocate tra Toscana (quattro) e Umbria (una), investe molto nell’accoglienza in cantina. “Ad oggi il fiore all’occhiello della nostra ospitalità è la Maremma” dove, presso Val delle Rose, l’azienda ha attivato fin dall’anno 2012 un programma di visite e ospitalità con tour in vigna, visite, degustazioni e pranzi presso la foresteria. Nei mesi estivi vengono organizzate serate a tema ed eventi aperti al pubblico su prenotazione.
Ma non solo Maremma. A Castellina in Chianti il gruppo ha comprato nel 2015 Villa Rosa che si estende su 126 ettari di cui 30 a vigneto e 15 a oliveto. “Qui, lo scorso anno, abbiamo acquistato la villa della tenuta che, con circa cinque stanze, sarà dedicata all’ospitalità dei clienti professionali (e quindi non aperta al pubblico, ndr) nell’arco dei prossimi due anni”.
Nel frattempo l’azienda porta avanti gli investimenti in vigna, soprattutto incrementando i propri vigneti a Vermentino, “che sta diventando un caso molto positivo qui in Maremma”, e a Trebbiano Spoletino in zona Montefalco.
Alla produzione si aggiunge l’attività di distribuzione di altri brand italiani e Champagne (tra cui I Greppi, Bolgheri; Poggio Antico, Montalcino; Champagne Vollereaux), che cuba circa 1,5 milioni di euro. “Scegliamo di collaborare con le famiglie storiche, ovvero con aziende che hanno similitudini con il nostro modo di lavorare, per esempio dando molta importanza alla territorialità”, conclude Cecchi.