Dall’Umbria alla Champagne, e viceversa. È questo il percorso di Luca Baccarelli, patron di Roccafiore, realtà di Todi (Perugia) che riunisce una cantina vitivinicola e un resort con spa olistica e ristorante. Forte dei legami instaurati nel corso degli anni nella regione d’Oltralpe, Baccarelli ha lanciato, nel 2021, Les Bulles, progetto di importazione e distribuzione di bollicine francesi sul territorio nazionale.
Ad oggi il portafoglio raccoglie 19 produttori per un totale di circa 70 etichette, la maggiora parte di Champagne a cui si aggiungono alcune referenze provenienti da Languedoc-Roussillon e Borgogna, con un fatturato 2023 oltre il milione di euro. “Il nostro obiettivo – spiega a Pambianco Wine&Food Baccarelli – è creare un marchio ombrello che riunisca produttori accomunati dagli stessi valori, una sorta di contenitore di Champagne 3.0″.
La selezione di prodotti e produttori segue infatti criteri definiti che includono il senso di appartenenza al terroir; il desiderio di esaltare varietà, annata e parcella; e un’idea enologica più contemporanea, con dosaggi bassi, attenzione all’ambiente e naturalità del prodotto. Caratteristiche proprie soprattutto delle generazioni più giovani di vigneron che in sé racchiudono quel concetto di Champagne 3.0.
“Dopo la crescita importante registrata nel 2023, in cui abbiamo oltrepassato il milione di euro di fatturato, nel 2024 ci aspettiamo comunque un aumento, ma più contenuto visto il complicato scenario economico che, tra le altre cose, risente molto del calo consumi”, spiega Baccarelli. “Fino all’estate, inoltre, non provvederemo a inserire nuove referenze. Se troveremo qualcosa di interessante, che sia complementare rispetto a quanto abbiamo già, per esempio in termini di aree di provenienza, lo includeremo nel corso del secondo semestre”.
Ad oggi i primi mercati di distribuzione di Les Bulles sono Roma, Firenze e la Lombardia in generale, a cui si aggiungono aree in forte crescita come per esempio le Marche. “Nel giro di qualche anno – prosegue Baccarelli – il nostro obiettivo è raggiungere i 4-5 milioni di euro di fatturato”.
Les Bulles, come anticipato, rientra nel perimetro di Roccafiore, realtà da circa 2,3 milioni di euro di fatturato di cui 1,5 milioni generati dalla parte ospitalità con resort, spa e ristorante, e 800mila euro provenienti dalla cantina che produce circa 100mila bottiglie. Aggiungendo anche il fatturato di Les Bulles si raggiunge un complessivo di circa 3,3 milioni di euro.
La cantina umbra, nello specifico, ha chiuso un 2023 in pareggio sul 2022 in termini di valore, a fronte di un calo di circa il 5% dei volumi indotto dagli aumenti di listino apportati a causa dell’inflazione. “Lo scorso anno abbiamo avuto una conferma dai nostri mercati principali, ovvero Usa e Giappone che hanno riportato un buon trend”, spiega Baccarelli. “Molto bene anche il mercato domestico, che vale circa il 55-60% dei ricavi, complice l’effetto traino esercitato da Les Bulles. Lo Champagne, infatti, ci ha permesso di farci largo nella ristorazione medio-alta anche con Roccafiore, fascia che ci permette, inoltre, di migliorarne il posizionamento”.
Tra i prossimi progetti di Roccafiore vi è l’ampliamento dell’ospitalità, con lo sviluppo di due nuovi wine chalet, che andranno ad aggiungersi a quello già esistente, nel 2025. L’accoglienza in cantina sostiene anche la vendita diretta dei vini della tenuta che realizza un 10% delle vendite tramite il proprio punto vendita e un altro 10% attraverso la vendita di vino nel ristorante interno.