“Resiliente”. È così che Campari definisce la propria performance nel primo trimestre del 2024, in cui le vendite nette sono risultate pari a 663,5 milioni di euro, frutto di una variazione organica del +0,2% e totale del -0,7 per cento. Su base normalizzata, escludendo l’effetto di confronto sfavorevole nel primo trimestre 2023, la crescita organica sarebbe stata pari al 6% circa. La performance è stata guidata principalmente “dalla continua forza degli aperitivi, soprattutto Campari e Aperol“, principalmente grazie ai mercati Emea e Latam.
Nello specifico, le vendite nell’area Europa, Medio Oriente e Africa (che contano il 45% del totale) sono cresciute del 2,2%, con l’Italia che ha registrato un calo del 4,9%, così come il Regno Unito del 3,6%, e Germania e Francia rispettivamente a +12,4% e +4,5 per cento. Le vendite nell’area Americhe (48% del totale) sono cresciute a livello organico del 1,5%, pur con gli Stati Uniti, che sono il mercato chiave, in calo del 0,4 per cento. In Asia-Pacifico (6% del totale) le vendite sono calate a livello organico del 20,2, con Australia a -18,5% e gli altri mercati dell’area a -22,6% “per effetto di rallentamenti degli ordini in vista dei cambiamenti della route-to-market in Cina e India, mentre la Corea del Sud è stata influenzata da phasing delle vendite, dalle difficili condizioni del mercato e dalla base di confronto molto sfidante (+90,9% nel primo trimestre 2023)”. Di contro, “buono slancio” è stato registrato in Giappone e Nuova Zelanda dopo gli investimenti nel rafforzamento dell’infrastruttura distributiva.
L’ebit-rettificato è stato pari a 151,5 milioni, con una variazione organica del -2,3% e totale del -4,9 per cento, pari a un margine sulle vendite nette del 22,8 per cento, mentre l’ebitda rettificato è risultato di 181,1 milioni, con variazione organica del +0,6%e totale del -1,7%, e pari al 27,3% delle vendite. L’utile prima delle imposte è stato di 145 milioni (+8,6 per cento).
Il titolo del gruppo ha chiuso la seduta del 7 maggio, data di pubblicazione dei conti, in rialzo del 6,78 per cento.
“Abbiamo iniziato l’anno ancora una volta con slancio e performance resiliente in un trimestre a bassa stagionalità e nonostante la prevista base di confronto sfavorevole”, commenta il nuovo CEO Matteo Fantacchiotti. “Il nostro outlook resta invariato. Con la normalizzazione dei consumi nel settore e un contesto macroeconomico volatile, ci aspettiamo una continua sovra-performance rispetto al settore grazie alla forza dei nostri marchi che competono in categorie in crescita, particolarmente negli aperitivi e nella tequila”.
“Riguardo al medio periodo – prosegue il manager – rimaniamo fiduciosi nel continuo slancio della crescita per conseguire una performance profittevole. Con il recente perfezionamento dell’acquisizione di Courvoisier, siamo anche orgogliosi di dare il benvenuto a questa maison iconica di cognac nel nostro portafoglio di marchi premium e a priorità globale, e ci adopereremo per sfruttarne appieno il potenziale”.