Nonostante il successo del prosecco abbia generato l’aumento dei prezzi dei terreni e reso la zona di produzione quasi una monocultura di Glera (vitigno che lo compone per almeno l’85%), c’è chi punta anche su altre varietà. Le Manzane, azienda vitivinicola condotta dalla famiglia Balbinot che da più di trent’anni lavora in San Pietro di Feletto, cuore delle colline di Conegliano Valdobbiadene, sembra mostrare interesse anche a varietà differenti e ai vini fermi. Di recente, infatti, l’azienda ha impiantato circa tre ettari di barbatelle di Incrocio Manzoni e Merlot, e ha siglato, inoltre, un accordo di locazione a lungo termine per 12,5 ettari di terreno dedicati alla coltivazione di Pinot Grigio.
Un investimento che suona apparentemente in controtendenza ma che, come precisa a Pambianco Wine&Food Ernesto Balbinot, proprietario dell’azienda veneta, è frutto di una decisione per nulla di opposizione o di sfiducia al mondo Prosecco, chiaro punto fermo del portfolio aziendale, ma più legata a strategie di espansione commerciale.
“Il Pinot Grigio è un mercato in crescita ed è una delle poche Doc che ha avuto un trend positivo nel 2022″, spiega Balbinot. “Ho pensato possa essere una leva strategica per aprire il mercato in Usa e allargarci in Inghilterra, luoghi in cui questo vino è molto amato. L’Incrocio Manzoni inoltre, è un vino a cui crediamo e a cui siamo legati perché è nato praticamente a Conegliano. L’altro ettaro e mezzo dedicato al Merlot ci permette di avere una referenza di rosso e allo stesso tempo di sperimentare la vinificazione con botti e legni”.
La scelta, poi, è anche legata ai momenti di raccolta diversi. “Questo ci permette di vinificare le diverse varietà in momenti non sovrapposti. Intravedo un’opportunità per aprirci su altri mercati e allargare le nostre referenze”, specifica Balbinot. “Non siamo gli unici a fare vini fermi nella zona, anche se non sono in tanti ad investire, soprattutto in collina”.
Nel corso del 2023, Le Manzane ha registrato una crescita di fatturato leggera ma significativa, con un aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente, chiudendo di poco sopra ai 6 milioni di euro. L’ incremento è stato soprattutto conseguente ad un lieve rialzo dei prezzi di listino in adeguamento ai costi crescenti di energia e materie prime.
La produzione annua dell’azienda si aggira a circa 1,1 milioni di bottiglie, di cui i vini fermi ricoprono il 5% del totale.
Presidiando solo il canale Horeca, il mercato è diviso per il 45% delle vendite sul territorio nazionale, mentre il restante 55% è destinato all’estero. Nonostante il contesto geopolitico instabile, i mercati di Russia, Ucraina e Bielorussia sono stati “sorprendentemente vivaci” nel 2023, probabilmente a causa di una prevedibile imminente escalation dei dazi commerciali, secondo l’azienda.
Inghilterra, Germania, Austria, Polonia risultano gli acquirenti stabili in Europa, a cui si aggiungono i più recenti ingressi di Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria. Mentre fuori dall’Europa, il principale approdo raggiunto è il Giappone.
In termini quantitativi, come per gran parte d’Italia, anche per l’azienda trevigiana la vendemmia più recente si è rivelata problematica a causa delle grandinate e delle avversità climatiche. Questi fattori hanno determinato una perdita quantitativa di un migliaio di quintali di uva, portando il totale di uva vinificata nelle cantine aziendali a 14mila quintali, provenienti per 2/3 da vigneti di proprietà e per il restante 1/3 da conferitori.
Un’ulteriore focus è sull’enoturismo che, risentendo vantaggiosamente del richiamo costituito anche da mete gettonate nelle vicinanze come Venezia, Cortina e Conegliano, sembra essere una leva di promozione territoriale e commerciale verso la quale Le Manzane guarda con ottimismo e interesse. Da un anno, infatti, la cantina ha cominciato a vendere in maniera consistente pacchetti di visite guidate, degustazioni ed esperienze immersive nei suoi vigneti con lo scopo di ampliare la proposta. A testimonianza di questo, Anna Balbinot, figlia di Ernesto e responsabile della comunicazione aziendale, ha annunciato una serie di importanti progetti e investimenti da concludersi entro il 2025, tra cui la costruzione di un nuovo wine shop e sala degustazione di fronte alla cantina, la ristrutturazione di vecchi cascinali, la realizzazione di cinque camere per l’accoglienza e la riqualificazione di un’antica villa patronale che consenta l’espansione aziendale al business della ristorazione e dell’hospitality.