Il food delivery continua a mietere vittime. Secondo il sito di news americano Axios, Drizly, una delle principali piattaforme e-commerce di alcol in Nord America, chiuderà i battenti a fine marzo. La società fa capo ad Uber che nel 2021 l’ha integrata nel suo portafoglio per 1,1 miliardi di dollari (circa 1 miliardo di euro).
Drizly, operativa in 36 Stati del nord America e in più di 1500 città, consente ai negozi di alcolici di consegnare i prodotti ai clienti utilizzando i propri autisti e richiede un’app separata da Uber.
“Dopo tre anni in cui Drizly ha operato in modo indipendente all’interno della famiglia Uber – ha dichiarato Pierre-Dimitri Gore-Coty, senior vice president di Uber – abbiamo deciso di chiudere l’attività e di concentrarci sulla nostra strategia principale Uber Eats, che consiste nell’aiutare i consumatori a ottenere quasi tutto, dal cibo agli alimentari agli alcolici, su un’unica app”. L’offerta di bevande alcoliche, dunque, sarà completamente dirottata sull’app di Uber Eats.
La chiusura di Drizly porta in luce un fenomeno di mutamento nel panorama del delivery. Solo a giugno scorso, ad esempio, Uber Eats lasciava l’Italia, dopo esservi sbarcata nel 2016 per “obiettivi non raggiunti”, mentre la startup tedesca Gorillas era passata nelle mani della turca Getir, dopo una riduzione dei dipendenti.
Nel prossimo numero cartaceo di febbraio/marzo, Pambianco Wine&Food Magazine ha dedicato un dossier di approfondimento sull’andamento del food delivery in Italia.