Il warning lanciato a novembre non solo è diventato realtà per Diageo, ma è stato protagonista addirittura di un peggioramento. In America Latina e Caraibi (Lac), il gruppo a cui fanno capo brand quali Guinness, Tanqueray, Smirnoff, Baileys ha registrato vendite in contrazione del 23% a livello organico (-18% reported) durante il primo semestre dell’anno, contro il -20% pronosticato negli scorsi mesi. La causa della flessione è da ricondursi agli elevati stock di magazzino e al rallentamento della domanda di spirits di alta gamma.
L’area è artefice dell’11% dei ricavi complessivi ma genera ampi margini, pertanto la riduzione delle vendite ha impattato sul profitto operativo di Diageo che è stato di 3,5 miliardi di dollari, in flessione del 5,4% contro il -4,7% atteso dagli analisti. Nello specifico, la riduzione complessiva del gruppo è stata di 205 milioni, di cui 234 (-41%) generati solo dall’area Lac, seguita dai 34 milioni dell’Europa e 21 del Nord America. Hanno fatto da contraltare le performance positive di Asia Pacifico, il cui profitto operativo è stato di 23 milioni, Africa (21 milioni) e Corporate (40 milioni).
In declino anche il Nord America che ha riportato vendite nette in calo del 2% a livello organico.
Nel complesso, il gruppo ha registrato vendite a circa 11 miliardi di dollari, in calo dello 0,6%, contro la cifra piatta attesa dagli analisti. Senza tenere conto di America Latina e Caraibi, le vendite organiche totali del gruppo sono aumentate del 2,5 per cento.
“Non siamo soddisfatti di questi risultati – ha detto l’AD Debra Crew, arrivata nel gruppo lo scorso giugno – e personalmente sono ansiosa di far sì che questa attività raggiunga il suo pieno potenziale”.
Per la seconda metà dell’anno, il gruppo attende vendite in calo tra il 10-20% in America Latina e Caraibi, a fronte di un generale miglioramento delle vendite, compreso il Nord America. In Europa, Asia Pacifico e Africa, il gruppo prevede una crescita continua, pur riconoscendo che, molto probabilmente, persisterà la volatilità macroeconomica e l’incertezza dei consumatori. Il profitto operativo è invece previsto in calo rispetto all’anno precedente, ma con un tasso di decrescita in miglioramento rispetto alla prima metà dell’anno fiscale.
I dati sono stati resi noti martedì 30 gennaio, giornata in cui il titolo di Diageo è arrivato a toccare ribassi fino al 4,27%, per poi chiudere la seduta positivamente a +0,6 per cento.