Dopo anni di crescita ed euforia l’istantanea del Liv-ex Power 100 2023, che presenta le 100 etichette di vini pregiati più potenti nel mercato secondario, fotografa una decisa correzione dei principali indici del mercato secondario del fine wine che hanno registrato un calo di oltre il 12% rispetto all’anno precedente. L’Italia, pur rimanendo in territorio negativo, evidenzia un risultato migliore, con l’indice che negli ultimi 12 mesi è sceso del 5,7 per cento. Il Bordeaux 500, invece, si sta avvicinando al -10%, mentre il Rhône 100 e lo Champagne 50 hanno registrato gli andamenti peggiori e sono scesi rispettivamente del 20,6% e del 19,4% rispetto all’anno precedente. Questi movimenti al ribasso si riflettono nel numero di vini scambiati sulla piattaforma Liv-ex quest’anno, che è stato inferiore a quello del 2022, così come il valore e il volume degli scambi.
La classifica Liv-ex Power 100 mostra che tra i primi 10 vini c’è stato un cambiamento significativo rispetto all’anno scorso. La pole position spetta al Domaine Leflaive (terzo nel 2022), seguito da Chateau d’Yquem (19° nel 2022) e Meo Camuzet al terzo posto. Si trovano poi al californiano Opus One (che risale dall’82° posto), Joseph Drouhin, Cheval Blanc e Gaja che, in settima posizione, è il primo brand italiano in classifica (con una scalata importante, rispetto alla posizione numero 38, nel 2022). La top 10 viene infine completata da Henri Boillot (al numero 8 dal 54), Angelus al numero nove e Leroy al 10.
“La debolezza del mercato rende la classifica 2023 particolarmente interessante”, sottolinea Justin Gibbs, Liv-ex’s deputy chairman & exchange director. “I brand che hanno trainato il rialzo del mercato nell’ottobre 2022 stanno soffrendo in misura maggiore della correzione. Gli acquirenti hanno affinato la loro attenzione per riflettere una maggiore avversione al rischio e sono pertanto alla ricerca di marchi stabili che offrano un valore relativo, il che favorisce il Bordeaux rispetto alla California”.
Il Bordeaux, considerato meno rischioso, ha infatti guadagnato ben cinque vini nella Power 100: Vieux Château Certan, Château Calon Ségur, Château Beychevelle e Château Léoville Barton, salendo così a 30 in totale.
I vini italiani
L’Italia è terza con 13 etichette e nella classifica, dopo Gaja, troviamo la griffe del Barolo: Giuseppe Rinaldi al 15° posto (era al numero 85 nel 2022), mentre sale al n. 20 il Tignanello di Antinori (49 nel 2022). Passa al 27° posto Giacomo Conterno, “la casa del Barolo Monfortino” (dal n. 32 nel 2022), mentre balza al 34° posto (dal numero 80 nel 2022) Ornellaia del Gruppo Frescobaldi, davanti a Biondi Santi, oggi del Gruppo Epi della Famiglia Descours, che vola al 35° posto , con un balzo straordinario dalla posizione n. 134 del 2022.
Posizione 44° per Bruno Giacosa (era al 60° posto nel 2022), mentre al numero 46 (dal 158 del 2022) sale, sempre dalle Langhe, Roagna. Scendendo nella lista dei brand italiani della “Top 100”, troviamo: Tenuta San Guido al numero 57 (30 nel 2022), seguita al numero 62 da Vietti (che sale dalla posizione 117 del 2022), da Masseto (sempre di Frescobaldi) al numero 73 (rispetto al 40 del 2022) e infine da Giuseppe Quintarelli che perde qualche posizione e atterra al numero 89 (rispetto al numero 84 del 2022).
I migliori e i peggiori
Nella classifica Liv-ex Power 100 la Borgogna ha registrato il maggior numero di vini sia in salita sia in discesa, confermando la teoria che i vini che salgono in modo più repentino tendono anche a correggere in modo più brusco. Questo è evidente nei grandi marchi rossi della Borgogna come Arnoux-Lachaux, Prieuré Roch, Coche-Dury, Armand Rousseau e persino il Domaine de la Romanée-Conti che hanno registrato un calo significativo nella Power 100 2023. Arnoux-Lachaux è sceso di 97 posizioni assicurandosi un posto nella classifica di quest’anno ma relegato al 99 posto (dal secondo posto del 2022), con un prezzo medio di mercato in calo del 19% rispetto all’anno precedente. Allo stesso modo, Domaine de la Romanée-Conti è scivolato dall’8° al 67° posto nel 2023, pur mantenendo la sua posizione di marchio più scambiato in valore su Liv-ex. Il calo del 13,9% del prezzo di mercato lo ha classificato al 405° posto in termini di performance di prezzo.
Tra le più significative ‘risalite’ in classifica: Château Climens, passato dal 353° posto del 2022 al 98° di quest’anno, come risultato di un riposizionamento del marchio, e Louis Latour che di posizioni ne guadagna 170 e si porta al 23° posto.
I trend futuri
Per gli esperti di Liv-ex la tendenza al ribasso del mercato rende i risultati di quest’anno particolarmente interessanti per il futuro, considerando che nel 2023 si sono manifestate due tendenze apparentemente contrastanti: la fuga verso la qualità e la ricerca di scommesse sicure in condizioni di mercato difficili. Mentre nei mercati in rialzo i collezionisti tendono a mettere alla prova il loro coraggio e a esplorare ‘nuovi marchi’ meno affermati a livello globale, in una curva discendente ritornano a ciò che conoscono, come il Bordeaux.