Incrementare la produzione per far fronte alla crescente domanda di tartufo da parte del mercato, America e Asia in primis. Partiranno quindi tra un mese i lavori per raddoppiare la superficie aziendale di Urbani Tartufi, realtà fondata nel 1852 a Scheggino (Perugia) e specialista nella commercializzazione di tartufo.
Come raccontato a Pambianco Wine&Food dalla presidente Olga Urbani, l’ampliamento comporterà la costruzione di ulteriori ottomila metri quadrati che porteranno l’headquarter basato a Sant’Anatolia di Narco (Perugia) a un totale complessivo di 16mila metri quadrati. La nuova superficie sarà dedicata a uffici, produzione di porcini e prodotti tartufati, un centro di ricerca e sviluppo, una palestra e un teatro capace di ospitare 180 persone. Lo stabilimento produttivo attualmente esistente sarà quindi dedicato esclusivamente al tartufo. “I lavori saranno completati tra un paio d’anni e comporteranno un investimento di circa 8 milioni di euro”, spiega Olga Urbani. “L’ampliamento è determinante per riuscire a far fronte alla domanda di America e Asia, Paesi che stanno crescendo moltissimo”.
L’America, dove l’azienda opera grazie alla divisione internazionale Urbani Truffles, è infatti artefice del 30% dei ricavi totali e qui si contano diverse sedi amministrative tra New York, Miami, Chicago, Los Angeles, Las Vegas e San Francisco, che nel complesso impiegano 100 dipendenti.
L’Asia rappresenta invece il 10% del fatturato ed è in costante crescita. Qui Urbani Tartufi conta di aprire nel giro di un anno delle filiali a Hong Kong, “che è un circuito importantissimo anche per servire la Cina”, e Tokyo, a cui si potrebbero successivamente aggiungere Manila, dove l’azienda conta già un punto vendita, e Bangkok qualora si incontrassero le giuste condizioni.
L’export, attualmente, genera l’80% dei ricavi aziendali che si attestano sugli 85 milioni di euro nel 2022 (+18 per cento). Un risultato, quest’ultimo, “che ci ha lasciato insoddisfatti”, spiega Urbani. “Noi volevamo arrivare ai 100 milioni ma le condizioni generali di mercato non ce lo hanno permesso in quanto c’erano pochi tartufi. La speranza è quella di oltrepassare quota 100 milioni nel 2024 vista l’incredibile stagione appena conclusa in termini di tartufo estivo: siamo infatti arrivati a comprarne 280 tonnellate quando di solito noi facciamo 250 tonnellate l’anno di tutti i tipi di tartufi”, conclude Urbani.