Espansione internazionale, consolidamento, rafforzamento del brand. Sono questi i prossimi step di Gruppo Giacomo Milano, la realtà milanese della ristorazione presente a Milano, Pietrasanta, Tremezzo e Firenze con 11 insegne tra ristoranti, bistrot, caffè e botteghe. Un percorso che, come raccontato dalla CEO Carola Rovati in occasione del 3° Wine & Food Summit Pambianco – PwC, verrà perseguito anche attraverso l’ingresso di Giampaolo Grossi, ex Starbucks Italia, il quale va ad assumere il ruolo di amministratore delegato al posto di Rovati che si dedicherà prevalentemente a visione, marketing e people management.
“Sono molto contenta di questa scelta e sono sicura che Grossi traghetterà l’espansione del gruppo”, specifica Rovati, parte dell’omonima famiglia che, attraverso il veicolo di investimento Fidim, è arrivata a detenere il 100% del gruppo. I prossimi obiettivi? “Consolidare, far crescere il brand ed espansione all’estero che vediamo non prima del 2025”.
Per quanto riguarda l’espansione oltre confine, il gruppo guarda a Stati Uniti, e in particolare New York, con un partner, e Regno Unito. “Il format di esportazione principale è il ristorante Da Giacomo ma sempre con l’attenzione di portare la visione di via Sottocorno (la via dove è presente il maggior numero di format Giacomo a Milano, ndr) nel mondo, perché Giacomo non è solo un’esperienza di ristorazione ma un’esperienza culinaria a 360 gradi”.
Nel frattempo, il gruppo si guarda intorno per ulteriori sviluppare progetti nelle località turistiche italiane, sia attraverso una gestione diretta sia tramite la consulenza all’interno di realtà di hospitality.
Non manca poi una forte attenzione alla sostenibilità. “Penso – prosegue Rovati – che il rispetto per la terra sia fondamentale. Un ritorno alle origini è necessario, ovvero ritornare alla stagionalità, alla semplicità, al contatto con i piccoli produttori che fanno sostenibilità e qualità. Questo impatterà i menu portando alla presenza o assenza di prodotti in base alla disponibilità stagionale”.
Il gruppo ha chiuso il 2022 con ricavi per 23 milioni di euro e nei primi mesi del 2023 ha registrato una “piccola crescita, di circa il 2%, rispetto l’anno precedente. C’è stata molta complessità soprattutto nella gestione del personale ma siamo fiduciosi per la fine dell’anno”, conclude Rovati.