Puntare sulla premiumisation del packaging. È questa la strategia di Amorim Cork Italia, filiale nostrana del portoghese Amorim, primo gruppo al mondo nella produzione di tappi in sughero con una quota di mercato pari al 40 per cento. L’azienda italiana da 75 milioni di euro di fatturato nel 2022 (70,5 milioni nel 2021), che genera il 15% circa della divisione tappi e il 7,5% dell’intero giro d’affari del gruppo, punta infatti a sviluppare maggiormente il proprio mix di prodotti premium, perseguendo una crescita basata più sull’incremento a valore che a volume. E l’obiettivo, come raccontato a Pambianco Wine&Food da Carlos Santos, Amministratore Delegato di Amorim Cork Italia, è chiaro: puntare quota 100 milioni di euro nell’arco dei prossimi 4-5 anni circa.
La strategia riflette anche quanto sta accadendo nel mercato negli ultimi mesi. “Il 2022 – commenta Santos – è stato un anno molto difficile per diverse ragioni: la guerra, l’aumento dei costi, la mancanza di bottiglie, la diminuzione dei consumi da parte delle famiglie”. Nonostante ciò, “siamo riusciti a chiudere l’anno con una leggera crescita, vendendo 667 milioni di tappi, in rialzo sui 665 milioni dello scorso anno”. Di questi, “mix prodotto e prezzi sono tornati a essere quelli del 2019, complice la ripresa dell’Horeca post-pandemia che ha sospinto la richiesta di tappi per vini di un certo valore”. Ed è proprio questa correlazione tra prodotto vino e tappo a disegnare le direttrici del prossimo futuro.
“Se prima l’obiettivo era arrivare a vendere un miliardo di tappi in Italia, ora è raggiungere i 100 milioni di euro e, per realizzarlo, punteremo sui segmenti di più valore”, spiega Santos. Il gruppo ha infatti sviluppato diverse soluzioni ad alta tecnologia, come per esempio Naturity, che assicura l’eliminazione del Tca e di altri 150 composti volatili non strutturali dal sughero, i cosiddetti Off Flavours, a favore di una maggiore neutralità e omogeneità sensoriale.
Per crescere, “amplieremo il nostro stabilimento produttivo italiano, dove viene realizzato il 40% del fabbisogno di tappi per il Paese, mentre il resto arriva dal Portogallo. Grazie a un investimento di circa 6,5 milioni di euro, passeremo dai 3.800 metri quadrati attuali agli 8.000 metri quadrati nel giro di due anni”. L’ampliamento consentirà inoltre di incrementare la produzione, passando da 1,2 a 1,8 milioni di tappi realizzati ogni giorno”.
Un paio di anni fa, inoltre, la capogruppo ha acquisito il 50% dell’azienda Vinolok, basata in Repubblica Ceca e produttrice di tappi di vetro. “Il gruppo – prosegue Santos – ha deciso di investire sul vetro perché è una materia naturale che può essere riciclato all’infinito e perché crede nella premiumisation del packaging”. Al momento, “il comparto vino copre circa il 70% della vendita dei tappi di vetro ma in prospettiva il potenziale di crescita, soprattutto grazie al comparto degli spirits, è enorme”. A oggi, Amorim vende 7-8 milioni di tappi di vetro all’anno in Italia, e l’obiettivo è arrivare a 10 milioni in due anni.
La sostenibilità – economica, ambientale, sociale – è quindi al centro della strategia di Amorim Cork Italia. Ed è da questo presupposto che nasce Suber, il brand che raccoglie una linea di oggetti di interior design completamente realizzati con un nuovo materiale composito ottenuto dalla combinazione di granina di sughero riciclato – ottenuta dai tappo recuperati dalle Onlus aderenti al progetto Etico, nato nel 2011 e voluto da Amorim Cork Italia – e resine naturali. La miscela di sughero viene quindi elaborata e trasformata in oggetti di interior design. Al momento il progetto Suber si realizza sotto l’ala di Amorim ma “l’obiettivo è quello di creare un’azienda ad hoc per realizzare questi prodotti”.
Per quanto concerne la sostenibilità sociale, Amorim Cork Italia, già certificata Family Audit (che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti) e ora ha iniziato il percorso per diventare Organizzazione Positiva. Quest’ultima è una realtà che promuove una cultura aziendale basata sulla gratitudine, la positività e la realizzazione personale dei dipendenti. Il percorso verso la trasformazione in un’Org+, che nel caso di Amorim è iniziato a settembre 2022 e durerà 18 mesi, comporta diverse fasi, tra cui la valutazione della cultura aziendale attuale, la definizione di obiettivi e la creazione di un piano d’azione per raggiungerli.