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L’unione fa la forza. Ecco il ‘back to normal’ del delivery

by David Pambianco
31 Gennaio 2023

Placata la fame atavica di delivery, la domanda che viene naturale porsi è: il business della consegna a casa dei prodotti del mondo food è ancora attuale? Ed è profittevole?

I dubbi non mancano perché, scorrendo le cronache degli ultimi mesi, sono stati diversi gli scossoni di assestamento che i grandi nomi del settore hanno dovuto affrontare, soprattutto nell’ambito del quick commerce. La startup tedesca Gorillas, nata nel 2020 e approdata in Italia l’anno successivo, ha già detto addio al mercato italiano. Diventata celebre grazie alla consegna a casa della spesa in dieci minuti, si è dimostrata altrettanto veloce nell’abbandonare lo Stivale. Anche Getir, startup turca fondata nel 2015 e specializzata nella spesa online con consegna a domicilio, ha recentemente avviato un processo di contenimento dei costi. Insomma, il meccanismo della spesa a domicilio sembra mostrare le prime crepe di fronte al ritorno alla normalità post pandemia e al desiderio delle persone di tornare a vivere fuori casa, con tutto quello che ne deriva. 

Una analisi di Reuters rivela come più di una dozzina di piccole società europee di commercio rapido siano fallite o sono state acquisite dalla metà del 2021. E, di conseguenza, anche gli investitori hanno ridimensionato i capitali destinati a queste realtà (125 milioni di dollari nel 2022 contro gli 1,3 miliardi del 2021, recita l’analisi).

Ma il ‘back to normal’ non significa necessariamente la soppressione di un servizio. Al contrario, il delivery resta comunque un canale imprescindibile per la ristorazione e l’universo del food nel suo complesso. Quel che il settore sta vivendo prende piuttosto i contorni di un assestamento. È una semplice regola economica: archiviata la bolla del delivery, è tempo di riorganizzare le società secondo le reali necessità del mercato. Ed è in questo senso che bisogna leggere le operazioni come quella di Getir che si è comprata Gorillas, diventando la principale compagnia di quick commerce in Europa, o prima ancora le acquisizioni di Glovo (Lola Market, Mercadão, Delivery Hero e la partnership con Stoneweg) che confermano la centralità del quick commerce nella sua strategia anche in Italia, o ancora la partnership con Just Eat. Acquisizioni e collaborazioni consentono di raggiungere il principale obiettivo, quello della redditività, che, in fin dei conti, è la sfida principale della new economy.

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