Il nuovo chef de cave di Champagne Ayala ha un nome. Si chiama Julian Gout, ha 33 anni, arriva dalla valle della Marna, è figlio di viticoltori, si è laureato in enologia all’università di Reims e lavora per la maison di Aÿ già dal 2018 dove, prima della promozione, ricopriva il ruolo di vice-capo cantina, responsabile dell’enologia e dei vigneti.
Julian Gout succede a Caroline Latrive che, dopo quindici anni, cambierà etichetta pur rimanendo nella piccola Ay. Ad attenderla, l’annuncio è di pochi giorni fa, sarà Deutz che invece, dopo diciannove vendemmie, saluterà Michel Davesne, che ha deciso di ritirarsi a vita privata.
Gout, che rappresenta la nuova generazione di chef de cave francesi, nonostante l’età, può vantare un curriculum di una certa importanza: ha maturato esperienze significative da Selosse e Taittinger, è stato responsabile della vinificazione da Henri Giraud e direttore operativo da JL Vergnon.
Il suo compito ora, come ha sottolineato Hadrien Mouflard, amministratore delegato di Champagne Ayala, “sarà quella di continuare il lavoro di qualità intrapreso dalla maison negli ultimi dieci anni per portare avanti la nostra ambizione di incarnare l’eccellenza e la conoscenza dello chardonnay in Champagne”.
Un percorso che comprenderà anche uno degli obiettivi cardine della cantina fondata nel 1860 e oggi controllata da Bollinger, che è quello di certificare come biologica tutta la produzione, che si aggira intorno al milione di bottiglie all’anno e che può contare su venti ettari di vigneti di proprietà, gli ultimi due dei quali, allevati a pinot nero, sono stati acquistati di recente.