Cento anni sono passati da quando, a Valdobbiadene, nasceva Giuliano Bortolomiol, un nome destinato a scrivere un capitolo importante nella storia del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Tra i fondatori del Consorzio di Tutela, Bortolomiol ripose la sua fiducia in questo vino, credendo desse il meglio di sé nella versione Brut, con residuo zuccherino bassissimo, quando invece prevalevano le versioni Extra Dry e Dry.
Un innovatore, quindi, che oggi l’omonima cantina celebra con il Tour del Centenario, consentendo di prenotare un tasting guidato di 5 annate della Grande Cuvée del Fondatore – Motus Vitae Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Rive di San Pietro di Barbozza. Una verticale d’eccezione, dalla vendemmia 2016 alla 2020. I festeggiamenti proseguiranno, poi, a maggio con la seconda residenza d’artista presso il Parco della Filandetta – Wine&Art Farm. Lì dove è sorto un vigneto biologico e con esso lo Ius Naturae Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg biologico.
Da anni Bortolomiol si impegna, infatti, per rendere la produzione sempre più in armonia con l’ambiente. Prova ne è il riconoscimento della Dichiarazione Ambientale di Prodotto, l’unica certificazione di qualità ambientale attualmente valida a livello internazionale.
Con queste iniziative, volte a rendere tributo al proprio fondatore e al territorio oggi Patrimonio Unesco, l’azienda spumantistica si proietta dunque nel 2022. E lo fa dopo essere tornata, lo scorso anno, al fatturato pre-Covid, pari a oltre 14 milioni di euro. “Un risultato che ci ha, in parte, sorpreso”, racconta a Pambianco Wine&Food la vicepresidente Elvira Bortolomiol, oggi alla guida dell’azienda insieme alla madre Ottavia e alle sorelle Maria Elena, Giuliana e Luisa. “La pandemia – prosegue – aveva infatti ridotto in alcuni periodi i nostri canali abituali, come l’horeca. Siamo veramente soddisfatti, sia a livello di performance, ma anche per la tipologia del prodotto ricercata. Le nostre selezioni e le Rive sono state molto apprezzate”.
Guardando all’anno in corso, è atteso “un ulteriore consolidamento dei numeri nel mercato interno con una crescita in valore che vorremmo arrivasse alla doppia cifra”, spiega la vicepresidente, auspicando che “anche i mercati esteri, penalizzati alcuni più di altri dalla pandemia e oggi dalla guerra russo-ucraina, possano virare verso una sorta di stabilità che ci permetterà di fare un lavoro di educational importante”.
“Non da ultimo – aggiunge – ci aspettiamo che il settore dell’enoturismo, possa finalmente godere del riconoscimento Unesco come merita, attendiamo quindi l’enoturista al Parco della Filandetta – Wine&Art Farm, nel cuore di Valdobbiadene”.