“C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche, e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”. È questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate lo scorso 15 febbraio dall’Europarlamento.
Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
Passano in Aula gli emendamenti depositati dagli eurodeputati della “maggioranza Ursula” Paolo De Castro (Pd, S&D), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sul piano anti-cancro Ue relativo al consumo di vino. Questi emendamenti hanno ottenuto l’appoggio degli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270.
La sostituzione del riferimento alle avvertenze sanitarie in etichetta con l’invito a fornire informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol è passato con 392 voti contro 251.
Ad essere approvata è stata anche una formulazione meno rigida in merito al divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi. Bocciato l’emendamento che modificava il riferimento al ricorso alla tassazione tra le opzioni per scoraggiare il consumo nocivo di bevande alcoliche.
“Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato, dei quali 7,1 miliardi di export, e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone, secondo l’analisi dell’associazione.