La scalata l’ha fatta l’anno scorso, e la conferma arriva quest’anno. La Corea del Sud è il secondo Paese al mondo per attrattività nei confronti del mondo del vino, alle spalle solo degli Stati Uniti, con cui nel 2021 ha ulteriormente ridotto la distanza. Lo sancisce il Wine Intelligence Global Compass 2021 che, basandosi su elementi sia quantitativi sia qualitativi (dai volumi ai valori a bottiglia, fino all’accesso al mercato, possibilità di creare profitto per i player etc), ha stilato una classifica delle destinazioni geografiche più attrattive per il vino.
Al primo posto, come anticipato, si confermano gli Stati Uniti, seguiti a ruota dalla Corea del Sud. Nel 2020, anno della pandemia, la Corea ha fatto un balzo di ben sei posizioni in classifica, andando appunto al secondo posto, complice l’allentamento delle leggi riguardanti la vendita di vino online, che ha spinto un coreano su cinque ad acquistare via e-commerce. Nel 2021, la Corea riconferma la sua seconda posizione, erodendo maggiormente il distacco con gli Usa.
“Il forte rimbalzo economico degli Stati Uniti, insieme a un anno eccezionale per le vendite di vino, ha mantenuto gli Stati Uniti in testa alle nostre classifiche”, ha affermato Lulie Halstead, CEO di Wine Intelligence. “Tuttavia, la Corea del Sud sta crescendo rapidamente all’interno del nostro modello. La crescita del vino negli Stati Uniti sta rallentando, mentre il volume del vino in Corea del Sud è cresciuto di oltre l’11% Cagr nel periodo 2016-2020, secondo Iwsr Drinks Market Analysis”.
Scorrendo la classifica, al terzo posto si trova il Regno Unito, in salita nonostante la questione Brexit. Irlanda, Norvegia e Svezia per la prima volta hanno fatto il loro ingresso nel top 10 da cui, invece, è uscita per la prima volta la Cina, scivolando di ben 13 posizioni fino al 17° posto. Allo stesso modo, anche la Francia è passata al 16° posto (in riduzione di 7 posizioni), la Russia al 22° (-12) e la Spagna al 25° (-11).