Non si arresta la corsa all’e-commerce del vino che, anche nel 2021, seppur a ritmi più contenuti, continua a crescere. Lo ha raccontato a Pambianco Wine&Food Angelo Bandinu, CEO di Nakpack, azienda che realizza imballaggi green per il mondo del vino, che pesa per il 95% dei ricavi, ma anche, per esempio, per olio, birra, acqua. Nel 2020, infatti, Nakpack ha messo a segno una crescita del 128%* a quota 3,7 milioni di euro, sospinta principalmente dal boom dei portali e-commerce. “Noi forniamo principalmente due filiere – ha spiegato il manager – quella dell’e-commerce, per esempio Tannico, Callmewine, Bernabei per citarne alcuni, e poi le cantine”. Con il lockdown dello scorso anno, “in un primo momento erano rimaste bloccate le cantine, che hanno poi iniziato a muoversi verso maggio/giugno, alcune cambiando addirittura il modello di business, ma l’e-commerce, di contro, è partito a razzo, riportando con alcuni clienti addirittura il +500 per cento”.
Per quanto riguarda il nuovo anno, “prevediamo di chiudere a 5,5 milioni, quindi con un incremento del 150 per cento”. Il trend, infatti, non si è arrestato. “Per i primi tre mesi del 2021 siamo andati allo stesso ritmo del 2020, e poi abbiamo iniziato a percepire un rallentamento da aprile, complice probabilmente sia il periodo più caldo, in cui si bevono meno vino, e le riaperture”. In ogni caso, “penso che da settembre ripartiremo a ritmi abbastanza elevati, in quanto i circa 600 mila utenti che si sono avvicinati al mondo della delivery del vino durante la pandemia non torneranno indietro. I nuovi comportamenti d’acquisto si sono radicati”. Non a caso, “anche le cantine si stanno attrezzando. Chi era già attivo nel mondo e-commerce è andato bene, mentre chi non era presente ha iniziato a muovere i primi passi, sia per quanto riguarda il ricorso a piattaforme specializzate che con un proprio portale”. In generale, “credo che la pandemia ci abbia fatto fare in un anno ciò che altrimenti sarebbe successo in 3-5 anni”.
La forte crescita dell’e-commerce ha cambiato le abitudini di consumo, e così come da domanda, anche l’offerta ha subito dei cambiamenti. “Sono nate infatti nuove esigenze per quanto riguarda la spedizione. Non si tratta solo di far arrivare il pacco a casa del consumatore in maniera sicura, e quindi con tutte le bottiglie integre – noi abbiamo un tasso di rottura delle bottiglie di vetro dello 0,003% – ma anche di creare una vera e propria experience”. In questo senso, “abbiamo pensato di creare il termine ‘Delivery Experience’ che va a ricoprire tutto il percorso, dall’ordine del prodotto, alla fase di attesa, alla fase del viaggio, alla consegna”. Quest’ultimo punto è particolarmente importante in quanto “è l’unico momento fisico dell’intero acquisto online e se non c’è cura si rischia di perdere quanto ottenuto, per esempio, tramite le campagne di marketing e comunicazione”. Il consumatore, quindi, oltre ad aspettarsi un pacco integro, “lo vuole anche ‘bello’, con quegli elementi grafici e visuali visti nell’e-commerce. Noi offriamo infatti la possibilità di personalizzare i pacchi”. La parte dell’unboxing, infatti, “è diventata imprescindibile, tutti voglio condividere la fase dello spacchettamento, sia che si tratti di influencer che di persone comuni, tanto che sui social veniamo spesso taggati proprio quando gli utenti si riprendono in questo momento”.
Tra i cardini di Nakpack c’è poi la sostenibilità. L’imballaggio è infatti interamente realizzato in carta e, nello specifico, per il 70% di carta riciclata e dal restante 30% carta vergine, necessaria a garantire le performance finali. Inoltre l’imballaggio è studiato per utilizzare solo la quantità di materiale necessaria, le sue dimensioni sono quindi ridotte al minimo, in modo da ottimizzare ogni spedizione, riducendo così le emissioni di CO2.
Tra i progetti per l’anno in corso di Nakpack, c’è quello di entrare nel mercato francese. L’estero conta per il 7% del giro d’affari dell’azienda che, oltre alla Francia, punta i riflettori su Spagna e Regno Unito.
*Notizia modificata il 18/03/2022 alle ore 12.00
Nakpack ha fatto sapere, contrariamente a quanto comunicato in precedenza dall’azienda stessa, che l’incremento del fatturato nel 2020 rispetto all’anno precedente è stato del 128% e non del 228%.