Qsrp è la piattaforma internazionale che in Italia opera già con Burger King, ha appena lanciato Go! Fish e ora prepara il terreno al format O’Tacos, già popolare in Belgio e Francia tra i giovani di religione islamica. A capo c’è l’italiano Alessandro Preda
Ha portato in Italia il pesce nordeuropeo di Go! Fish, marchio di proprietà del colosso tedesco Nordsee, e ora si prepara a importare un brand che si è affermato in Francia per poi crescere in Belgio, O’Tacos, ed è particolarmente popolare tra i giovani di religione islamica perché si basa sulla carne halal. A farlo è stata Qsrp, acronimo di Quick Service Restaurant Platform, piattaforma di ristorazione con oltre mille locali in Europa e seimila dipendenti diretti, che genera vendite per oltre un miliardo di euro l’anno. A capo di Qsrp c’è un italiano, Alessandro Preda, con un passato ai vertici di Autogrill, di cui è stato ceo per l’Europa, per poi “emigrare” all’interno delle realtà sviluppate a livello europeo da questa piattaforma controllata da Kharis Capital, che dal 2014 ha investito nella ristorazione veloce. Oggi opera con quattro marchi: Burger King (di cui è master franchisee in Italia e in Polonia), Quick, O’Tacos, NordSee e Go!Fish. I suoi locali sono presenti in sette nazioni europee e tra queste compare l’Italia, che da sola vale circa un quarto delle vendite totali.
CROLLO E RECUPERO
Il lockdown di marzo ha rappresentato uno stress test notevole per il gruppo, che poggia comunque su basi solide. “Gli investitori ragionano a lungo periodo – afferma Preda – e nei momenti più difficili hanno saputo reagire con grande visione e capacità di controllo. In poco tempo, ci siamo trovati a dover chiudere 950 locali in tutta Europa. Non è stato facile dire ai nostri executive di chiudere i ristoranti senza sapere quando avrebbero potuto riaprire. Ma la riorganizzazione della macchina è stata rapida e il focus, dall’espansione, è stato subito spostato nella riapertura dell’esistente”. Take away e home delivery sono state le parole magiche adottate dalle insegne del gruppo, con uno sbilanciamento immediato delle vendite verso il canale online, per poi riequilibrare il tutto in un regime di pseudo normalità. “A ottobre – precisa il ceo – eravamo a un perimetro comparabile con il 2019, e con un processo di miglioramento settimanale del nostro business che si è dimostrato resiliente. Alla base del recupero c’è la fiducia dei consumatori verso i brand da noi gestiti, a cominciare dall’aspetto legato alla sicurezza alimentare”. L’altro aspetto premiante, secondo Preda, è quello del prezzo. “I nostri locali presentano uno scontrino medio inferiore rispetto a quelli del cosiddetto casual dining, quindi si sta verificando uno spostamento dalla rete dei locali più costosi alla tipologia dei nostri locali”. Nel frattempo è cambiata l’organizzazione dei locali, come processo di adattamento alla nuova situazione. “Lo smart working ha determinato un calo consistente dei consumi in pausa pranzo – evidenzia Preda – e ha invece incrementato la domanda per il delivery serale, con un aumento consistente dei nostri scontrini medi. Famiglie e amici si riuniscono di più a casa, e gli ordini crescono di pari passo”.
IL POTENZIALE ITALIANO
La crescita di Qsrp in Italia non passa solo attraverso Burger King. La piattaforma sta introducendo altri brand e il primo è stato Go! Fish, il cui primo locale è stato inaugurato durante l’estate a Oriocenter. “Si tratta – precisa il ceo – di uno store-pilota, la base da cui iniziare per poi sviluppare il concept nel mercato italiano. Intanto siamo nelle fasi finali di studio per il lancio di O’ Tacos, leader in Francia per presenza nei social media in ambito ristorazione. La fascia di età a cui si riferisce è tra i 12 e 22 anni e lo svilupperemo laddove c’è forte concentrazione di persone di religione islamica”. Gli sviluppi nel mercato italiano sono considerati molto interessanti. “L’Italia ha un potenziale di crescita tra i più alti in Europa, considerando anche il centro-sud. E lo ha proprio con il talvolta bistrattato fast food, protagonista negli ultimi anni di un forte innalzamento degli standard qualitativi”.