“Improvvisamente siamo passati da fatturare otto milioni al mese a fatturare zero”. Una sintesi secca ed efficace, quella di Roberto Imperatrice, sull’impatto del lockdown per Fedegroup, realtà leader nella gestione della ristorazione all’interno degli hotel. Imperatrice, già amministratore delegato di Sebeto Holding, è arrivato come ceo di Nabucco Holding, proprietaria di Fedegroup, all’indomani dell’acquisizione da parte di Quadrivio, definita la scorsa estate. La pandemia ha bloccato i programmi di crescita ben avviati, ma ora le attività stanno ripartendo e, superato il peggio, per Fedegroup si potrebbero aprire diverse opportunità di espansione. Perché oggi gestire i servizi di f&b all’interno degli hotel non è impresa facile, per ragioni di sostenibilità economica e anche perché serve un’organizzazione in grado di affrontare la complessità del servizio in fase post Covid.
“Non nascondo che stiamo valutando tante proposte di gestione che ci arrivano settimanalmente, perché chi oggi non dispone di un’organizzazione adatta per gestire la ristorazione, in un momento così particolare, entra facilmente in difficoltà. Stiamo valutando nuove partnership con gruppi che dispongono di una rete di 20-25 hotel, oltre al rafforzamento delle collaborazioni in essere con i nostri partner consolidati”. Tra questi ultimi compaiono Starhotels, Gruppo Una e Leonardo Hotels. “Dopo lo stop, potremmo trovarci nella situazione di gestire una crescita accelerata. Intanto stiamo reinserendo il personale finito in cassa integrazione, cercando il più possibile di tutelare i nostri dipendenti e collaboratori, che rappresentano l’anima dell’azienda. E le aziende senz’anima sono destinate a morire”.
Dal punto di vista degli incassi per ciascuna struttura, siamo ben lontani dal punto di recupero. Attualmente i ristoranti di Fedegroup variano tra il 10 e 20% rispetto al fatturato prima della pandemia, con differenze molto accentuate a seconda delle piazze di riferimento. “A Milano si lavora pochissimo, mentre nelle località di villeggiatura si arriva fino a un 70% del fatturato potenziale”, afferma il ceo. Tra nord e sud? “L’Italia si è capovolta. Milano, Firenze, Venezia e Roma sono vuote, da Napoli in giù c’è movimento. In Veneto si lavora abbastanza a Padova e sul litorale adriatico, grazie anche alla presenza di turisti tedeschi e austriaci”.
Attualmente sono 16 i ristoranti riaperti da Fedegroup in otto regioni italiane, con la novità del new opening del Da Vinci all’interno del Leonardo Hotel a Verona. E se Imperatrice da un lato pensa che occorrerà attendere dai 12 ai 18 mesi prima della vera ripresa dell’attività di ristorazione e prima di ritrovare il tutto esaurito negli hotel, dall’altro sta impostando l’attività di Fedegroup affinché sia salvaguardato il modello che aveva contraddistinto i suoi outlet prima della pandemia. “Siamo convinti che quando tornerà il turismo internazionale, gli ospiti si aspetteranno di ritrovare esattamente quel che c’era prima: qualità, gusto, freschezza, servizio. Per questa ragione abbiamo sempre evitato le breakfast box e certe monoporzioni . La nostra identità dovrà essere ancora più forte e legata ai valori che ci hanno contraddistinto”.