Ospitalità, ristorazione, vino. Rilevato da Oscar Farinetti e Luca Baffigo Filangieri nel 2008, oggi Villaggio Fontanafredda riunisce tutte queste cose, e anche di più. Dal punto di vista dell’hospitality, la tenuta di Serralunga d’Alba, teatro della storia d’amore tra Re Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana (detta ‘la bela Rosin’), dispone oggi dell’hotel diffuso Le Case dei Conti Mirafiore, di cui fanno parte la Foresteria delle Vigne, che conta 11 stanze, e il 4 stelle Hotel Vigna Magica, 13 stanze. “Il nostro obiettivo è quello di continuare a fare investimenti nel campo dell’ospitalità, in quanto il valore aggiunto di un’azienda vinicola sta nella capacità di attrarre persone, turisti e non, così da valorizzare ulteriormente la propria realtà, il territorio e i vini”, ha spiegato a Pambianco Wine&Food Andrea Farinetti.
Grazie agli investimenti fatti fino ad ora, il Villaggio ha ospitato nel 2019 circa 70 mila persone, e i numeri sono destinati a crescere in quanto all’orizzonte si prospettano due ulteriori aperture che raddoppieranno il numero delle stanze presenti, passando dalle 24 attuali a circa 50 nel giro di quattro anni. “Tramite la ristrutturazione di due ville padronali, effettuata ovviamente nel pieno rispetto della natura circostante, in quanto le Langhe sono Patrimonio Unesco, vogliamo dare vita a due format di ospitalità nuovi “, ha continuato Farinetti. “Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sorgerà, all’interno di Cascina Galarej, un hotel con circa 12 camere, le quali troveranno casa nel corpo centrale della struttura, mentre nel vecchio fienile verrà creata la spa con piscina”. Nel 2024, “apriremo poi il quarto e ultimo hotel all’interno di Cascina la Rosa. Questa struttura sarà dedicata all’ozio e alla cultura, tanto che le circa 10 camere saranno dotate ciascuna di una libreria, a cui si aggiungeranno amache e molti altri elementi per un pieno relax”.
Con l’introduzione di questi nuovi format, “ci proponiamo di rivolgerci ‘a tutti’. Il nostro target sarà molto ampio, e spazierà dalla clientela business, quella che per esempio frequenta il nostro centro congressi interno al villaggio, agli amanti del vino, per i quali ci sono le visite in cantine e le degustazioni, della storia e della natura”. Non solo, offrendo quattro format diversi, dal più ‘informale’ della Foresteria, fino al più luxury dell’hotel con spa, “il target a cui ci rivolgeremo sarà variegato sia dal punto di vista degli interessi che della capacità di spesa”.
Crescerà, inoltre, anche la ristorazione, gestita all’interno del villaggio dai fratelli Ugo e Piero Alciati. Al momento, infatti, sono presenti Guidoristorante, 1 stella Michelin, l’Osteria DisGuido, dove si possono gustare i sapori della cucina locale in una veste più informale, e il Gbistrot, con cucina a vista, sala e cantina nello stesso locale. Ma “già a settembre, molto probabilmente, lanceremo un nuovo format tramite cui proporremo una rivisitazione in stile piemontese di tapas e sfizi, quindi piccoli piatti, da abbinare a diversi vini. In questo modo, arriveremo ad avere quattro formule ristorative”.
Per quanto riguarda la parte vinicola, invece, il villaggio conta due differenti aziende: Casa E. di Mirafiore e Fontanafredda. Quest’ultima produce circa 8 milioni di bottiglie l’anno, “ma il mio sogno sarebbe, col tempo, di farne meno a livello di numero, aumentandone però il livello di prezzo e di qualità”. Per quanto riguarda Mirafiore, invece, la produzione si attesta sulle 150 mila bottiglie l’anno, con “le potenzialità però di arrivare a quota 250 mila”. L’azienda, comprensiva delle due cantine e della parte legata alla distribuzione per terzi, ha archiviato il 2019 a quota 60 milioni di fatturato, di cui il 55% realizzato in Italia e il 45% all’estero. A sua volta, l’Italia vede i propri ricavi generati per il 55% dalla grande distribuzione e per il 45% dal canale horeca. Il 2020? “il risultato è ancora incerto, ma se siamo stati bravi dovrebbe chiudere in flessione del 15% circa”.