Si stanno moltiplicando le iniziative benefiche del comparto wine&food, a sostegno degli ospedali schierati in prima linea per la gestione delle emergenze da coronavirus. E riguardano non solo le catene della grande distribuzione organizzata, ma anche aziende della ristorazione, del comparto alimentare e consorzi del vino, che hanno deciso di effettuare importanti donazioni o di dare il via a servizi dedicati alla popolazione più colpita dalle conseguenze del virus.
A Milano, il gruppo delle mense aziendali Pellegrini ha annunciato che dal 16 marzo, per tre mesi, distribuirà 30mila pasti gratis agli anziani di 19 località lombarde. “Sono figlio di contadini, ho conosciuto le difficoltà della guerra e del dopo guerra ma non dimentico la solidarietà nella Milano della ricostruzione”, ha affermato il presidente del gruppo Ernesto Pellegrini, che dal 1984 al 1995 fu anche il presidente dell’Inter.
Dal mondo alimentare emergono diverse iniziative. Lavazza ha donato 10 milioni di euro per progetti di sostegno a sanità, scuola e fasce deboli della popolazione. “Un segnale positivo e di impegno concreto, nella convinzione che con il contributo congiunto e immediato di tutti si possa uscire dall’emergenza e consentire all’Italia di ripartire”, ha commentato il gruppo torinese del caffè. Ammonta a 400mila euro la donazione di Gian Luca Rana, amministratore delegato di Pastificio Rana, per l’acquisto di apparecchiature per la ventilazione assistita, contributo dell’imprenditore veronese “al sistema sanitario del Veneto e ai suoi straordinari professionisti impegnati, con uno sforzo senza precedenti, a fronteggiare la diffusione del Coronavirus”, scrive l’azienda in una nota. La romagnola Orogel (surgelati) ha deciso, tramite la sua Fondazione onlus Fruttadoro Orogel F.or., di donare per l’emergenza 800 mila euro perlopiù destinati all’ospedale Bufalini di Cesena per l’acquisto di macchinari e attrezzature, e in parte alla Caritas cittadina per iniziative di aiuto e sostegno ai più bisognosi.
Nel comparto del vino, una donazione di 30mila euro è stata fatta da un gruppo di consorzi del Piemonte (Asti e Moscato d’Asti docg, Barbera d’Asti e vini del Monferrato e Brachetto d’Acqui docg) per consentire l’acquisto di tre respiratori, utili a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. “Nessuno può tirarsi fuori da questa lotta che potremo vincere solo se saremo uniti, come piemontesi, come italiani, come europei e come cittadini del mondo”, hanno affermato in una nota i presidenti dei consorzi Paolo Ricagno (Brachetto d’Acqui), Romano Dogliotti (Asti e Moscato d’Asti) e Filippo Mobrici (Barbera d’Asti e vini del Monferrato).
Nella grande distribuzione, dopo le prime decisioni prese da Esselunga e Bennet, si segnala l’iniziativa di Selex, terzo gruppo italiano del settore (con insegne quali Il Gigante e Famila) che ha messo 1 milione di euro a disposizione degli ospedale Sacco di Milano, dei poli ospedalieri di Lodi e Codogno e della Protezione Civile, per la ricerca e per interventi urgenti a favore dell’emergenza sanitaria. “È una responsabilità che sentiamo nei confronti dell’intera comunità”, ha commentato il presidente Alessandro Revello.
C’è anche la Federcaccia nazionale tra i donatori di fondi destinati in beneficenza. La federazione italiana della caccia ha raccolto 100mila euro che saranno destinati per l’80% all’ospedale Spallanzani di Roma e per il restante 20% alla Croce Rossa Italiana.