Se il boom del Prosecco è fenomeno recente, iniziato sostanzialmente nel 2009, nell’area oggi riconosciuta come docg esistono realtà di consolidata presenza, come ad esempio Montelvini. L’azienda di proprietà della famiglia Serena opera nel settore dal lontano 1881 e oggi Alberto Serena, amministratore delegato della società con sede a Venegazzù (Treviso), nella docg Colli Asolani, ne rappresenta la quinta generazione.
A Vinitaly, Montelvini ha presentato una limited edition che celebra proprio la storia dell’azienda e il suo radicamento territoriale. Realizzata dalla designer Chiara Andreatti, la novità è stata realizzata in 1881 bottiglie marchiate e incise, riempite a mano e con la copertura in ceralacca per la chiusura del tappo.
“Siamo legati al territorio e ad Asolo – ha spiegato Serena a Pambianco Tv – perché pensiamo che la nostra città sia una perla che ha solo bisogno di essere comunicata in maniera efficace. Inoltre, si tratta di una zona storicamente legata alla produzione di vino, fin dai tempi della Serenissima. Vogliamo parlare della bellezza e della qualità che il territorio può esprimere, e riteniamo di poter essere ambasciatori di Asolo nel mondo”.
Nel 2018, la cantina trevigiana ha registrato un fatturato pari a 24 milioni di euro, in aumento di quasi il 15% sul 2017 chiuso a 21,4 milioni, con 5.1 milioni di bottiglie vendute al mondo. Continua l’espansione all’estero, dove i principali mercati di riferimento restano il Giappone, gli Stati Uniti e la Russia. A livello di mercato internazionale, le potenzialità di espansione sono ancora ampie. “Quando si parla di Prosecco, si pensa perlopiù a quattro mercati ovvero Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e ora anche Francia, ma c’è tutto un mondo da conquistare. La fama di Asolo come città d’arte ci aiuta”.