Cucinare in casa? Talvolta, non di regola. Il Rapporto Coop 2018 presentato nei giorni scorsi a Milano sancisce il trionfo del ready-to-eat, cibo pronto da mangiare, fenomeno alimentare dominante con il +6% registrato nei primi tre mesi dell’anno. E lo strumento della consegna a domicilio rappresenta la logica ed evidente conseguenza del trend: infatti 3,5 milioni di italiani, l’80% in più del 2017, hanno fatto ricorso al food delivery. Tutto questo accade nell’era degli chef-star, delle lezioni di cucina, ma non deve sorprendere più di tanto, perché il rito della preparazione del cibo sta diventando un atto di convivialità più che una modalità di nutrizione. Nella quotidianità, infatti, i consumatori hanno poco tempo e ricorrono ai piatti già pronti o preparati dai ristoranti con consegna a domicilio.
Semmai, a sorprendere leggendo il Rapporto, è l’inversione di tendenza del trend salutista, che sembrava ormai assodato anche nell’ambito della ristorazione.
Il carrello dei salutisti continua a crescere nel primo semestre ma “solo” del 2,3%, contro il +5% nel 2017, e con diversi risultati a seconda delle specializzazioni o dei diversi ambiti: il dietetico è invariato, il gluten free in crescita dell’1% contro il +15% dei quattro anni precedenti, il seitan arretra dello 0,3%, il tofu dello 0,5%, la pasta di kamut perde l’1,1 percento. Passa in negativo il saldo di vegetariani e vegani: se l’8,3% dichiara di esserlo, il 9,7% afferma di esserlo stato e di averci rinunciato.
Tutt’altra direzione quella intrapresa dai consumatori di prodotti bio, i cui consumi crescono a doppia cifra e sono oramai nelle dispense di quasi tutte le famiglie.
Il Rapporto Coop conferma infine l’attenzione verso i prodotti italiani, in aumento del 3% anno su anno, e verso i piccoli brand, che recuperano posizioni rispetto alla grande marca. La sola apposizione della scritta “100% italiano” fa aumentare le vendite del 9 percento.