Tra acqua e vino, per Gruppo Damilano vince la prima, almeno a livello di giro d’affari. La società famosa per i quattro cru di Barolo (Brunate, Cannubi, Cerequio e Liste) produce 320 mila bottiglie di vino, di cui ben 115 mila sono Barolo docg, e certamente sul vino si fonda il prestigio del brand Damilano; ma è sull’acqua minerale che i numeri prendono quota, con sette sorgenti controllate, 50 milioni di ricavi nel 2017 e circa 450 milioni di bottiglie prodotte. La dinamica nel business dominante è a doppia cifra. “Cresciamo del 12% nell’acqua minerale, dell’8% nel vino, del 13% nella distribuzione e del 15% nelle attività di ristorazione”, spiega a Pambianco wine&food il CEO Paolo Damilano, passando in rassegna tutte le attività dove opera il gruppo da 67 milioni di ricavi consolidati.
Oltre a Cantine Damilano, il gruppo comprende infatti la società Pontevecchio per le acque minerali, che opera nel mercato con vari marchi tra cui Valmora per la grande distribuzione e Sparea per l’horeca (che a Cibus ha presentato la nuova bottiglia Splendida in vetro bianco, trasparente come l’acqua), e Morra Distribuzione per le bevande. Inoltre i Damilano hanno acquisito lo storico Bar Zucca a Torino e sempre nel capoluogo piemontese la ristorazione a marchio Pastificio Defilippis. A questi si aggiunge il ristorante della Cantina, dove opera lo chef stellato Massimo Camia.
Gli obiettivi del gruppo? “Sono diversi a seconda delle aziende, ma rientrano in un progetto comune perché gli ambiti dove operiamo sono contigui”, afferma Damilano. Nell’acqua minerale si punta a una distribuzione su tutto il territorio nazionale, anche attraverso eventuali acquisizioni di società in territori non coperti. Nel vino la crescita avverrà in valore e non in quantità: “Ci piacerebbe acquistare nuovi terreni a Barolo ma i prezzi raggiunti nell’ultimo periodo non sono ragionevoli… se arrivasse qualche occasione a livello di affitto la valuteremo”, spiega l’imprenditore. Nella ristorazione si punta ad avviare un progetto di franchising con il marchio Pastificio Defilippis e nell’hospitality si pensa ad adattare alcuni spazi di proprietà a Barolo come foresteria.