Non c’è solo la collaborazione con Bulgari Hotels e l’avvio di nuovi ristoranti Spazio nei programmi di Niko Romito. Lo chef tre stelle Michelin del Reale di Castel di Sangro (L’Aquila) ha infatti deciso di investire in un nuovo brand legato all’alimento base della nutrizione umana. Il marchio è Pane.
“Pane raccoglie sotto di sé la ricerca e sviluppo sui nostri lievitati, la produzione e la distribuzione di pane su larga scala. Stiamo partendo con una produzione di 1000kg di pane al giorno, insieme ad un partner che ci fornisce il servizio di logistica”, afferma Romito in una lunga intervista pubblicata sul numero 1 di Pambianco Magazine Wine&Food. Si tratta del risultato di anni di studio svolti nei laboratori di Casadonna, l’ex monastero divenuto dal 2011 sede del Reale, e portati nel nuovo Spazio Pane e Caffè di Roma.
Nell’intervista, lo chef abruzzese ripercorre le tappe della sua carriera ragionando da imprenditore, dagli inizi difficili (“Ho più volte raccontato di quanto fossero stati duri i primi anni, nei quali mi ostinavo a fare una cucina di ricerca mentre il ristorante era quasi sempre semivuoto”) all’attribuzione delle stelle, fino all’accordo con Bulgari, che ha affidato a Romito la direzione dei ristoranti nella sua catena di hotel, e all’innovativa operazione finanziaria condotta in porto per potenziare il brand Spazio. “Il piano industriale – racconta Romito – prevede circa 20 milioni di euro di investimento. Advisor dell’operazione è stata Banca Profilo, che ha costituito un club deal di investitori privati che hanno creduto nel progetto e sono ora nostri soci. A livello finanziario è stata un’operazione molto interessante, a livello gastronomico non ci sono precedenti in Italia. Io mi sono ispirato ai grandi francesi, da Alain Ducasse con i suoi diversi ristoranti a Joël Robuchon con gli atelier, ma con la diversa intenzione di portare nel mondo non la versione “alta” della mia cucina, bensì una versione semplificata, di mezzo. Quella di Spazio, appunto”.
Quanto a Bulgari, a settembre ha aperto il ristorante a Pechino, a dicembre a Dubai, prima dell’estate sarà la volta di Shanghai e poi a seguire Milano, Mosca e Parigi. “Il progetto si sposa perfettamente con la mia idea di standardizzazione, perché tutti gli hotel avranno lo stesso menù, e di replicabilità: l’obiettivo infatti è offrire nei vari Bvlgari Hotel del mondo lo stesso concetto e la stessa immagine della cucina italiana, fatta di eleganza, equilibrio, pulizia” commenta lo chef.