Milano non conosce sosta nell’apertura di nuovi locali e ristoranti, e in molti scommettono sulla città per dare vita a veri e propri concept replicabili. ecco le principali tendenze di questo inizio anno, tra tradizione e veri e propri ‘azzardi’.
Se è vero che è complesso districarsi nella giungla di nuove aperture a Milano – una delle città con il più alto tasso di ricambio dei locali – è altrettanto vero che per individuare i trend emergenti nella ristorazione in Italia, non si può che partire proprio da sotto la Madonnina. Milano, infatti, si sta sempre più affermando come laboratorio di nuovi format, che diventano base replicabile (ed esportabile) per il futuro. Le nuove aperture tra fine 2017 e inizio 2018 segnalano diversi trend in atto, anche molto diversi tra loro: si va dall’healthy food alla tradizione giapponese, fino a toccare pizza, pasta e cucina romana.
ATTENTI A QUEI TREND
I milanesi, si sa, hanno bisogno di energie. In un’ottica complessiva di benessere si può spiegare il gran successo del format di Macha Café, il cui menu è basato in larga parte sui superfood, avocado e matcha su tutti. Così, di recente i fondatori – già proprietari di altre insegne insegne in città, tra cui Bento e Osteria Brunello – hanno aggiunto alla sede di via Crispi aperta nel 2016 un altro locale, questa volta in Porta Vittoria. Piccoli, accoglienti e con un design che strizza un occhio al Giappone e l’altro al Nord Europa, i due ‘Macha’ potrebbero diventare presto molti di più. Avocado, toast, centrifugati e bowls super colorate piacciono non solo ai clienti, ma evidentemente anche ai loro Instagram, il social network che più ha potere sulla diffusione di specifici concept.
PIZZA & PASTA MON AMOUR
Un trend sempreverde, che però nell’ultimo anno ha ricevuto una spinta notevole, è quello delle pizzerie. Che, una volta testata la bontà del proprio format, mirano a estendersi a macchia d’olio dalla prima sede a diversi altri punti della città. È il caso di Pizzium, un format nato da un’idea di Giovanni Arbellini (ex Briscola, un’altra insegna dedicata alla pizza in città) e Stefano Saturnino, imprenditore milanese del settore food retail (Panini Durini). Insieme, i due, sono arrivati a quota tre ristoranti e non è in dubbio che il concept possa espandersi anche altrove. Stessa voglia di espandersi per Lievità (che dalla propria sede originaria di via Ravizza ha conquistato anche Milano Est, in via Sottocorno) e per Berberè, arrivato ai due antipodi dei quartieri, Isola e Navigli, in poco tempo e dopo peraltro aver già toccato Bologna, Torino, Firenze, Roma. E anche l’altro amore degli italiani oltre alla pizza, cioé la pasta, sta raccogliendo un gran successo. Tanto che i ragazzi dietro a Miscusi, format che celebra il piatto principale della dietra meditteranea, hanno inaugurato a breve distanza la seconda sede del ristorante, non più solo in Cinque Giornate ma ora anche in zona Stazione Centrale. E le stesse orme potrebbero ricalcarle anche altri ristoranti nati da poco per omaggiare gli spaghetti, come Pasta à Gogo, che ha aperto in zona Loreto e si sta già facendo conoscere un po’ ovunque grazie al delivery.
ROMA IN TRASFERTA A MILANO
Sempre rimanendo nel solco della tradizione, a Milano sembra essere esplosa un’altra mania: quella per la cucina romana. Ad aprire le danze, lo scorso novembre, è stato Felice a Testaccio, celeberrimo ristorante capitolino che ha portato la propria cacio e pepe alle Colonne di San Lorenzo. All’inizio di quest’anno, è stato seguito dal Trapizzino di Stefano Callegari, chef e re dello street food di Testaccio, che ha aperto il proprio avamposto meneghino in via Marghera. Segue a ruota negli storici nomi della ristorazione romana in trasferta a Milano anche Ba’ghetto: i fratelli Dabush porteranno in zona Washington la tradizione culinaria giudiaica.
IL BOOM DELL’IZAKAYA
Una tavola più o meno informale sulla quale condividere buon cibo o bere un sake. Questo il significato, in Giappone, della parola izakaya, cha pur arrivando da molto lontano ha subito conquistato i milanesi che, stanchi degli all you can eat e dei ristoranti ‘travestiti’ da giapponesi, stanno riscoprendo la bontà dei locali ‘veraci’, gestiti da nipponici e aderenti alla tradizione. L’ultima novità in questa direzione si chiama Kanpai, che ha inaugurato a febbraio in zona Porta Venezia. Seguendo a ruota un trend nuovo ma già consolidato: da Sakeya in zona Sant’Agostino a Saka Bar a Wagner, da Gastronomia Yamamoto nel cuore del centro, è il Giappone alternativo a sushi e ramen a stravincere in città.
di Caterina Zanzi