Per Fonti di Vinadio è il momento di crescere all’estero, anche tramite acquisizioni. La società che opera nel mercato delle acque minerali con il brand Sant’Anna chiuderà l’anno con un incremento del 20% rispetto a un 2016 a sua volta concluso in progresso con un giro d’affari di 280 milioni di euro, ma l’export vale troppo poco rispetto alle potenzialità del marchio e all’appeal che l’acqua minerale italiana ha ormai acquisito oltre confine.
“Esportiamo già in tanti Paesi, dalla Cina al Giappone fino alla Germania, ma l’incidenza sul nostro fatturato è di circa il 5 percento”, racconta a Pambianco Wine&Food l’amministratore delegato Alberto Bertone, esponente della famiglia che controlla la maggioranza delle quote azionarie della società. “Siamo convinti che sia il momento giusto per compiere un passo importante e compreremo un’azienda produttrice all’estero per poter disporre di una base operativa. Senza essere presenti e radicati nel territorio, per quanto si possa investire, non c’è continuità di azione”.
Tra le modalità di finanziamento delle operazioni internazionali, Bertone non esclude la quotazione in Borsa. “È una delle ipotesi – afferma il CEO – ma tutto dipende da quali scenari si apriranno. Non avremmo bisogno di ricorrere all’Ipo per acquisire un’azienda estera, perché abbiamo capitali più che sufficienti da poter investire. Ma se l’opportunità che si presenta fosse particolarmente allettante e impegnativa… Prima vedremo la possibile preda e poi decideremo”.
I mercati di interesse di Fonti di Vinadio sono diversi, ma il più allettante parrebbe quello nordamericano e non solo per i brand legati all’acqua minerale e ai tè freddi, ma anche per il promettente business dei succhi misti di verdura e frutta lanciati quest’anno con la linea Karma. “La nostra strategia di prodotto non prevede un ingresso nel mondo delle bibite gassate, mercato in caduta libera e caratterizzato da una marginalità insoddisfacente. Oggi dall’acqua minerale dipende l’80% dei ricavi e il restante 20% è suddiviso fra il tè freddo e i nuovi prodotti. Lo sviluppo futuro sarà legato alle bevande salutistiche, a ridotto contenuto di zuccheri, per intercettare una chiara richiesta di mercato e mantenerci all’intero di nicchie più redditizie”, commenta Bertone.